“Dal silenzio della solitudine al silenzio dell’Amore” – SABATO SANTO
“Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi“. (Da un’antica omelia sul Sabato Santo)
RIFLESSIONE
C’è un grande Silenzio oggi. Nel Giovedì Santo abbiamo meditato sul l’amore totale capace di avvolgere anche il tradimento. Ieri, venerdì Santo, sulla sofferenza che ha sfigurato Gesù, da non far riconoscere Dio e neanche l’uomo in Lui, per avvolgere tutte le non dignità delle nostre sofferenze. Oggi contempliamo un sepolcro chiuso. Una pietra che blocca colui che ha creato l’universo. Può una pietra, una misera pietra bloccarlo? Può davvero la morte tenere stretto a se Colui che crea la vita? No, non può. “il Re dorme” dice questa riflessione antica. Fa silenzio, perché dopo la sofferenza, nella sofferenza, spesso, quasi sempre, non ci sono parole, c’è solo silenzio. Un silenzio di fragilità, povertà, solitudine. Gesù si lascia avvolgere di Silenzio perché vuole avvolgere in Lui, nel suo abbraccio i nostri silenzi. Lui poteva sottrarsi a questo abbassamento, ma non l’ha fatto. Doveva dare dignità, riempire di sé stesso i nostri silenzi. I silenzi, abbiamo detto, spesso sono di solitudine. Gesù vuole abbracciare i nostri silenzi per svuotarli almeno della solitudine. Esiste il silenzio della solitudine ed il silenzio dell’Amore. Lui vuole avvolgere il nostro silenzio con il Suo Abbraccio, carico di Amore. È un silenzio di attesa. Egli romperà la pietra, Egli avrà l’ultima parola di vita sulla morte. Questo silenzio Suo abbraccio sui nostri silenzi diventerà speranza, luce per cambiare anche le nostre sofferenze in investimenti di Amore.