#10Ottobre – “SIAMO ONESTI CON DUREZZA” – Lc 11,29-32-(Lunedì 28ma T. O.)
Lc 11, 29-32
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
RIFLESSIONE
Spesso rischiamo di rimanere curvi su noi stessi in attesa di chissà quali segni. Pretendiamo sempre segni nuovi per smuoverci sulle cose eppure noi non diventiamo nuovi, anzi restiamo “vecchi” e fissati sul nostro solito essere, sulle nostre solite convinzioni, sulle nostre solite cose. Anche a Dio chiediamo segni incredibili per credere, vivere il Vangelo… Ma sono tutte scuse tremende, tanto alla fine dopo l’euforia del momento torniamo ad essere quelli di sempre, dopo aver “rubato” ciò che ci occorreva. Esagerazione? No realtà, serena, sulla nostra fragilità umana. Dobbiamo imparare, con altrettanta serenità, a guardare i segni chiari che ci sono già. Il segno di Giona chiuso 3 giorni nella pancia della balena (non è Pinocchio) è simbolo di Gesù nel Sepolcro. Cosa altro doveva fare più Dio? Farsi uomo, farsi umiliare, vivere da uomo, farsi uccidere per amore, risorgere per darci speranza. Quale segno in più? Svegliamoci e siamo onesti con noi stessi e con Dio.
Massimiliano Arena 
no nn vogliamo un segno , ma nn siamo capaci di dire a Dio con chiarezza fuori dalla mia vita ! hai fatto tutto , ma nn basta
"Mi piace""Mi piace"