#11ottobre – “AMARE O GIUDICARE CON CIÒ CHE SI HA DENTRO” – Lc 11,37-41-(Martedì 28maT.O.)

Lc 11, 37-41  
Dal Vangelo secondo Luca  
   
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.  
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».  
RIFLESSIONE 

Finché continuiamo ad impostare la nostra vita su riti e ritualismi saremo sempre e solo pronti a giudicare il fratello. I riti fanno parte del nostro essere umano, sono linguaggi, azioni, segni, simboli che ci permettono di dire e vivere cose che a parole non riusciremmo. Ci permettono di scandire momenti. Nella fede devono essere segno e simbolo dell’Amore che portiamo dentro. Ma se i nostri riti, le nostre idee, peggio ideologie, convinzioni, ci devono rendere ansiosi giudicatori degli altri allora siamo solo schiavi sterili di riti. Chi giudica lo fa perché forse dal suo interno vede tutto sporco. Chi vive l’amore vede tutto puro dall’interno e l’errore altrui é solo occasione per amare il fratello. 

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