#21Ottobre – “TEMPO DI TOGLIERSI I PROSCIUTTI DAGLI OCCHI” – Lc 12, 54-59 (Venerdì 29ma T.O.)
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,54-59.
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade.
Ipocriti! Sapete giudicare l’aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esecutore e questi ti getti in prigione.
Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
RIFLESSIONE
Siamo sempre cosi capaci di essere “saputelli” avere sempre una parola di giudizio su ogni cosa che succede ad altri, nella società, nel mondo. Anche quando non ci compete, ma il gusto di poter vedere e giudicare diviene più forte di noi. Eppure quando questo tocca a noi in prima persona perdiamo ogni mezzo di giudizio, cala il sipario sui nostri occhi, come si direbbe in gergo mettiamo “i prosciutti davanti agli occhi”. Non vogliamo mai ammettere che è il tempo di cominciare a svegliarci e fare su di noi un grande esame di coscienza, cominciare a far partire il metreo di giudizio da noi cercando di comprendere dove sono le nostre omissioni. La preghiera, di cui abbiamo parlato molto nei giorni scorsi, questa profonda relazione di Amore con Dio, vissuta nella semplicità e quotidianità, deve farci questo dono. Più pregheremo con spontaneità, apertura di cuore, stando davanti a Dio con tutto noi stessi, senza vergona, senza timore delle nostre fragilità, più i nostri occhi si apriranno, prenderemo lo sguardo di Dio per giudicarci e giudicare le cose intorno, non per puntare il dito, ma per analizzare e comprendere dove investire se stessi al meglio. E’ tempo di svegliarci altrimenti resteremo noi stessi schiacciati da tutto ciò.
RINGRAZIO sempre il Signore che mi ha fatto entrare nel Cammino Neocatecumenale . I miei catechisti , che hanno dato la vita x evangelizzare . Mi hanno insegnato a guardare ” la mia storia ” quello che il Signore fa nella mia vita . A nn giudicare…….
Alla tappa dello Shema , ci hanno svegliati con catechesi che ho ancora impresse nel cuore e nelle mente .
ma abbiamo sempre bisogno di conversione , e Dio attraverso la Chiesa ci dà la sua PAROLA! tutti i giorni
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Il cammino quotidiano della Parola è una scuola necessaria. È una scala in salita per formarsi contro il male che vorrebbe avessimo i prosciutti davanti agli occhi. Ogni giorno, un pezzetto alla volta, il cuore si plasma.
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