#4febbraio “IL CORAGGIO DI AMMETTERE CHE ABBIAMO BISOGNO DI UN PASTORE” (Sabato 4a del Tempo Ordinario)
Dal Vangelo secondo Marco 6,30-34
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
RIFLESSIONE
La società di oggi vive una grandissima frammentazione. Sembra che su molte cose non abbiamo più identità, o ci creiamo tante identità tante quante sono le situazioni che viviamo, oppure ci creano altri identità manipolando i nostri pensieri ed i nostri bisogni. Gesù è davanti a noi e ci definisce “pecore senza pastore”. Egli ci conosce sa che necessitiamo di essere guidati con amore e tenerezza, alcune volte con colpi duri, come fa un pastore, coraggioso di difendere il gregge sempre e comunque. Gesù ci ama, ci difende, ci coccola potremmo dire. Il problema serio e che noi spesso pur sapendo di necessitare di una guida non vogliamo ammetterlo, il nostro orgoglio ci spinge a voler fare sempre da soli, usando come unico metro di giudizio noi stessi. Apriamoci alla tenerezza di Gesù che vuole guidarci, e diventiamo teneri con i fratelli che necessitano di comprensione e guida.