#18settembre #vangelosocial “QUANDO L’INTELLIGENZA SI TRASFORMA IN ARROGANZA” (Lunedì 24ma tempo ordinario)
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“QUANDO L’INTELLIGENZA SI TRASFORMA IN ARROGANZA”
Noi abbiamo un dono eccelso: la nostra intelligenza. Lo si sa, alla fede è necessario arrivarci con un misto di intelligenza e sentimenti, di mente e cuore, di ragione e sentimento. Il cuore deve palpitare, emozionarsi davanti ad un Dio così folle di amore per noi uomini e l’intelligenza deve cercare, scrutare, comprendere quanto preziosi siano per la nostra umanità e crescita le vie indicate da Gesù. Ma ad un certo punto dobbiamo ammettere che l’intelligenza deve fermarsi, per dare spazio ad un gradino che va oltre la mente e il cuore: lo stupore. Per vivere lo stupore occorre un elemento: l’umiltà. Spesso la nostra intelligenza quando non vuole fare il salto nello stupore diventa arroganza. Questo servo del centurione sa di non essere degno. Spesso la nostalgia intelligenza cerca Dio ma ad un certo punto abbiamo la pretesa di dire a Dio cosa deve fare, di sfidarlo con la nostra intelligenza dimenticando che noi siamo creatura e Lui creatore. Dimenticando che è Lui che ha l’ultima parola. Dimenticando che la nostra mente non può mai contenere il Suo Mistero di Amore così grande. Per questo occorre umiltà e stupore. La frase del centurione la ripetiamo a messa sempre “Di soltanto un parola e sarò salvo”. Io creatura ammetto che Lui è un mistero che mo avvolge. In questo la mia umanità è sollevata non abbassata, perché so che qualcosa oltre l’umano mi sostiene, quindi più forte di me. (Massimiliano Arena)