#06Novembre2018 “VIVERE DA CAMALEONTI” (Martedì 31ma #TempoOrdinario)
A cura del prof Massimiliano Arena
Spesso viviamo un po’ così da camaleonti, nascosti nelle cose che facciamo, cercando di scappare alla realtà mimetizzandoci. Si può essere anche camaleonti nella felicità, cioè fa finta di essere felici ma restare nella propria condizione e non far nulla per muoversi, venirne fuori. É vera schiavitù. Si trovano sempre scuse.
Il Banchetto di cui parla il Vangelo, simbolo della festa di novità, bellezza, crescita che Dio vuole fare con noi, é per tutti, anche per i meno meritevoli, anche per coloro che sono più lontani. Ma spesso proprio chi si dice più vicino ha mille scuse. Ci si accorge che qualcosa va cambiato nella vita, che vanno operate delle scelte, ma si passa avanti, si trovano scuse, perché la festa di cui parla Gesù è esigente, è felicità che chiede un cammino, delle scelte. I secondi invitati (ciechi, zoppi…) sono coloro che senza convinzioni interne, senza orgogli, senza altre schiavitù si affidano totalmente a Cristo e lo seguono.
Tu cosa scegli?
Ecco il testo del Vangelo
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 14,15-24.
Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.
Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto.
Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.
Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».