#3Maggio2019 “LA COMUNITÀ È BELLEZZA E RESPONSABILITÀ” (Venerdi 2a di Pasqua – San Filippo e Giacomo)
A cura del prof. Massimiliano Arena
Davanti al Vangelo di oggi occorre fare alcuni passaggi crescenti.
A Gesù chiedono di vedere Dio, di mostrare il Padre. È il desiderio nascosto di ogni uomo, sapere che c’è un qualcosa oltre, un di più che da senso, cerchiamo un “padre”, una spalla su cui correre.
Gesù risponde che chi vede lui vede il Padre, che le sue opere dicono chi è il Padre.
Quindi Gesù mostra il Padre. Ed oggi chi è il prolungamento di Cristo? Non siamo noi comunità.
Quindi oggi siamo noi che dobbiamo mostrare il Padre al mondo. Come cristiani siamo capaci di far comprendere che esiste un Padre che ama e da senso come il cuore dell’uomo chiede oppure siamo sempre troppo burocratici e le nostre comunità sono self service dove avere dei servizi?
Essere comunità è bellezza e responsabilità. Che Dio mostriamo? Che Amore mostriamo?
Ecco il testo del vangelo
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,6-14.
Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»