#10Maggio2019 “CIBO E NON IDEE” (Venerdi 3a di Pasqua)
A cura del prof Massimiliano Arena
Continua il discorso sul pane. Indubbiamente si parla di Eucaristia. Ma rischiamo di fare discorsi troppo ideologici se non si scende a fondo.
Mi colpisce l’ultimo versetto che sottolinea (e Giovanni non lascia nulla al caso) che queste cose Gesù le dice insegnando nella sinagoga. In essa c’erano già fedeli, bravi osservanti della legga ebraica. Perché proprio da loro? L’Eucaristia è presenza di un Dio che si fa cibo e non più regole, si fa nutrimento e non concetti da assimilare, si fa servizio e amore e non morale da rispettare.
L’Eucaristia è istituita nell’ultima cena, unita alla lavanda dei piedi, ha poco di ideologico e molto di mani da sporcarsi.
Gesù è pane eterno che nutre perché è relazione e la relazione non finisce le idee si. È amore e all’amore si risponde capendo per sempre, alla morale delle leggi si obbedisce trovando spesso il raggiro.
Ecco il testo del Vangelo:
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,52-59
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.