#28Maggio2019 “LA VITA È UN VIAGGIO NEL DESERTO” (martedì 6a di Pasqua)
Gesù vuole farci sperimentare cosa significa stare senza Lui. I discepoli sentono la tristezza della sua assenza, della sola idea.
Eppure forse della sua presenza si erano abituati. Quante volte noi sentiamo il vuoto, il deserto in cui ci sentiamo smarriti, senza Dio, come se si fosse dimenticato di noi. Eppure spesso gli eravamo vicini, eravamo “praticanti”.
Dietro questo termine spesso nascondiamo proprio solo un insieme di pratiche, riti, modi di fare, quasi un abito assunto perché ormai sono cristiano e devo fare così, vuoto di relazione profonda del cuore, di un cuore che pulsa di energia e amore.
Nei deserti della vita questo crolla, anzi crea anche la frustrazione del “come ho fatto tutto questo ma…”.
Ritorniamo ad una fede che è cuore, battito, emozione d’amore, dialogo anche oltre riti e tradizioni e allora nei momenti di buio quell’emozione profonda dentro creerà la nostalgia che si farà ricerca.
Ecco il testo del vangelo
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,5-11.
Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Quanto al peccato, perché non credono in me;
quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più;
quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato