#04Agosto2019 “EREDITÀ CHE NON RENDONO RICCHI” (18ma Tempo Ordinario C)

Sovente capita di vedere famiglie, fratelli, uccidersi per questioni ereditarie. Uccidersi non fisicamente ma lanciarsi parole aspre cariche di invidia e non amore non degne di un legame di sangue.

C’è da chiedersi: ma queste eredità arricchiscono davvero? O ci rendono più poveri? Ci rendono più uomini o più animali?

Certo le cose materiali servono, ma devono servirci a renderci migliori come uomini, vivere meglio, non renderci peggiori, quasi irriconoscibili.

Non possiamo privarci del materiale ma possiamo imparare a viverlo diversamente, con la consapevolezza che “tutto è vanità” come dice il quoelet nella prima lettura. Tutto sparirà delle cose materiali, tutto può sparire e ciò che conta è noi stessi e l’amore, le relazioni che abbiamo costruito.

L’eredità più grande e l’amore che abbiamo ricevuto e che doniamo.

Mi si dirà che sono utopista, fuori luogo. Ma guardiamoci come ci riduciamo per le cose materiali e forse nel silenzio del cuore capiremo quanto è vero

(Massimiliano Arena)

Ecco il testo del vangelo

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 12,13-21.

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità».
Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».

Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto.
Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?
E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.
Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia.
Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».

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