#21Marzo2020 “NON È PIÙ TEMPO DI PERBENISMI” (Sabato 3a di Quaresima)

Anche in ambito religioso ed ecclesiale, come negli ambiti sociali, lavorativi esistono sempre i perbenisti. In realtà tutti lo siamo stati qualche volta. Pronti a far vedere che facevamo delle cose, farle anche notare con orgoglio per sentirci migliori di altri, per far comprendere ad altri delle cose, lanciare messaggi.
Gesù in questo testo ci ha sempre ricordato che preghiera, carità, bene comune in generale vanno fatti nel nascondimento.
Oggi più che mai ce ne stiamo accorgendo. Non è più tempo di nessun perbenismo. C’è una livella che ci sta mettendo tutti sullo stesso piano ed aprendo a comprendere che ora occorre veramente amore, passione, preghiera responsabilità fatta con il cuore, senza apparenze, perché da questo ne usciremo e ne dobbiamo uscire cambiati, con un nuovo sguardo sulle cose.
Riprendiamo in mano l’essenzialita’ delle cose per avere sempre #CuoriSvegli
Leggi qui il testo del vangelo
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».