#18Maggio2020 “SCELTE CORAGGIOSE” (Lunedì 6a di Pasqua) – Commento video e scritto

scelte

Ecco il video del commento di oggi

Una previsione dura quella di Gesù in questo testo del Vangelo, non è bello sentirsi dire che saremo cacciati dalle sinagoghe, che oggi potrebbe essere saremo cacciati dalle chiese. Qualcuno potrebbe leggere in questo il periodo di chiusura e divieto di celebrazioni che abbiamo avuto, ma è un altro discorso, non confondiamo la responsabilità di contribuire all’emergenza sanitaria con un martirio o vittimismo.

Il discorso è molto più profondo: il messaggio di Cristo spesso sarà contrastato e noi con Lui.

Non ci scandalizziamo, ci dice Gesù, essere cristiani è fare una scelta dura e profonda. Spesso, troppo spesso, abbiamo svenduto, edulcorato, svuotato il cristianesimo dalla sua profondità pur di trasformarlo in un messaggio piacevole e accattivante, quasi commerciale.

Ben vengano strategie di comunicazione, utilizzo di arte, musica, mondo delle emozioni per far arrivare il messaggio di Cristo, ma senza svuotarlo del suo senso.

Il Cristianesimo è Amore, e l’Amore vero di sceglie e le scelte spesso sono dure perchè riguardano la vita, la consapevolezza che possono esserci perdite, tagli. La vita è fatta di scelte continue.

Coraggio, impariamo a scegliere, con coraggio, sapendo che Cristo è amore pieno ma è esigente. Ed oggi il mondo infossato nella mediocrità ha bisogno di scelte radicali, coraggiose.

Nella prima lettura il risultato di una scelta coraggiosa. Paolo annuncia, non teme i pericoli, farà spesso naufragio, ma sceglie, taglie le cose intorno a lui per dedicarsi a Cristo, al suo annuncio, e ha successo. Lidia gli chiede di restare in casa sua, cioè l’esatto contrario di essere cacciati via, essere accolti.

Coraggio.

Ecco le letture del giorno:

Gv 15,26-16,4

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

At 16,11-15

Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia.
Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite.
Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.
Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

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