#02Giugno2020 -“CITTADINI FORESTIERI” (Martedì 9a Tempo Ordinario)- Commento scritto e video
Ecco qui il commento al Vangelo di oggi in forma video
Quale migliore testo del Vangelo oggi per aiutarci a vivere la festa della Repubblica?
Un testo che da sempre pone alla riflessione il ruolo e la relazione tra Fede e Politica. Ma in realtà affronta anche qualcosa di più profondo.
Parto dalla frase sull’immagine della moneta. Gesù chiede di chi sia, di Cesare ovviamente, perchè sono cose dello Stato, che noi usiamo e dobbiamo rispettare.
Lo Stato va rispettato, va amato, allo Stato si contribuisce.
Ma i cristiani fanno qualcosa in più e questo dipende dall’immagine che c’è su di noi cristiani. Che immagine portiamo noi? Noi siamo l’immagine di Dio, Sua somiglianza.
Questo ci rende cittadini con ancora maggiore responsabilità. Ci rende cittadini “forestieri”, che stanno nelle cose del mondo, le rispettano, le vivono, contribuiscono ad essere con un piede per terra e l’altro in cielo, capaci di guardare le cose diversamente, con un certo distacco, mettendo al centro sempre l’Amore che si traduce in Verità e Bene Comune.
Lo Stato va rispettato, amato, allo Stato si contribuisce, per lo Stato si prega. Lo Stato si contraddice anche, con obiezione di coscienza, motivata e fondata, se le leggi non sono in sintonia con l’Amore, la Verità, il Bene Comune. Si contraddice con gli strumenti giusti, senza violenza.
Rispettiamo le cose di Cesare, che portano la sua immagine, con lo stile di chi porta in sè l’immagine di Dio.
C’è da chiedersi quanto abbiamo contribuito noi cristiani alla preghiera per i governanti in questa dura fase? Quanto abbiamo contribuito con proposte concrete, fattibili, risolutive? Oppure abbiamo solo criticato spesso sentendoci anche superiori?
Nella prima lettura Pietro invita nuovamente alla fermezza, alla consapevolezza, a ricentrare le cose per tornare a farle nel nome dell’Amore, nel nome di Dio.
Ecco i testi delle letture di oggi:
Mc 12,13-17
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perchè non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
2Pt 3,11b-15a.17-18
Carissimi, quale deve essere la vostra vita nella santità della condotta e nelle preghiere, mentre aspettate e affrettate la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli in fiamme si dissolveranno e gli elementi incendiati fonderanno! Noi infatti, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali abita la giustizia.
Perciò, carissimi, nell’attesa di questi eventi, fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia. La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza.
Voi dunque, carissimi, siete stati avvertiti: state bene attenti a non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall’errore dei malvagi. Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell’eternità. Amen.