#06Settembre2020 “SE CUSTODISCI IL FRATELLO E’ GIA’ QUI IL PARADISO” – (Domenica 23ma Tempo Ordinario/A) Commento scritto e video

Siamo in fase di ripartenze nelle nostre Comunità, ma anche oltre, nei luoghi di lavoro, nella scuola. Le incertezze e le varie poche chiarezze su norme e attuazioni ci portano a inevitabilmente a divergenze di idee, scontri. Alcuni scontri riguardano questioni personali tra alcuni, altre coinvolgono e danneggiano tutto il gruppo, tutta la Comunità.
Gesù indica un paio di obiettivi da rispettare con questo discorso e traccia una strada. Gli obiettivi sono:
- L’altro resta sempre un fratello, viene sottolineato il chiamarlo cosi. Nessuna colpa può togliere all’altro la dignità di essere mio fratello e la dignità di essere trattato come tale. Quel “peccato” è un momento del fratello in cui non ha “centrato il bersaglio” .
- Nostro obiettivo è avere Dio in mezzo a noi. Quindi stare uniti e custodire il fratello.
La soluzione è nella “correzione fraterna” che non è rimproverare ma custodire il fratello e la Comunità.
Custodire il fratello è un processo meticoloso, fatto di azioni, cura, dialoghi.
Custodire il fratello è creare qui in terra pezzi di cielo.
Custodire il fratello è rendere visibile Dio.
Custodire il fratello è custodire Dio.
Cerchiamo di capire il cammino che delinea Gesù. Una via di correzione fraterna su più livelli, che tiene conto di una gradualità, che permette una lettura più ampia, con più sapienza, capace di andare oltre.
Tre livelli
- A DUE A DUE: Un dialogo col fratello che ha sbagliato “ammonendolo” che non è rimproverando ma un verbo (elenxon) che indica un convincere, un portare a conoscenza dell’altro le cose. Correggere il fratello è mettersi a disposizione, donare a lui la visione corretta ma senza giudicare, ma mettendosi accanto per trovarla e costruirla insieme. Far notare cosa ha ferito, cosa ha provocato in noi, nella Comunità l’errore, ma senza attaccare.
- IN GRUPPETTO: Se da soli non basta è bene farlo con dei “testimoni” da non vedere come strumento di ritorsione, cosi tutti possono sapere eventualmente, ma come accompagnamento. Gli altri sono sostegno nel far conoscere il bene, nel dialogo e sostegno nell’aiutare al raggiungimento.
- NELLA COMUNITA’: Essa è e resta il garante se vive secondo il Vangelo. La Comunità può fare correzione fraterna distruggendo o creando. Distrugge se lo fa con giudizio, sempre pronta ad atteggiamento di sospetto in cui l’altro è una minaccia, chiusa nei suoi soliti schemi e membri. Può creare se sa accogliere, se vede nell’errore un momento di confronto e crescita del singolo e di tutta la Comunità.
Il Vangelo è duro alla fine, se proprio non si riesce sia come “pagano”. La Comunità deve garantire l’unità, difendere se stessa. Vi sono alcuni, per libera scelta personale, che non rispettano nulla dei principi, dei valori che una Comunità si dà e per questo si auto escludono da essa, sono appunti “fuori”, sono “pagani” ed è giusto in estremi casi allontanarli perchè la Comunità ritrovi la sua stabilità.
A garantire questo, in ogni gruppo, in ogni Comunità, occorre che ci siano dei leader, essi sono le guide, quelli che il Vangelo dice “legano e sciolgono”. Nessun gruppo si regge senza regole e valori e nessun valore e regola si regge senza dei leader che conducono alla conoscenza, interpretazione e rispetto.
Il gruppo, la Comunità, in questo modo è luogo di Dio, la relazione di “due o tre” che stanno insieme è luogo di Dio. La Comunità mi salva dal credere da solo, perchè nessuno può credere da solo.
Qui la riflessione in video
Ecco il testo del Vangelo
Mt 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».