#22Ottobre2020 – “GESÙ NON È UN SEMPLICE VOLEMOSE BENE” (Giovedì 29ma Tempo Ordinario)

A cura del prof. Massimiliano Arena
Spesso corriamo il rischio di semplificare il cristianesimo ad un semplice “volemose bene”, un essere tutti uniti, in un armonia “rose e fiori” perenne.
Il cristianesimo è vivere come Cristo, con Cristo accanto e per Cristo. Cioè vivere l’amore come lo ha vissuto Lui, e l’amore fino in fondo spesso chiede il prendere posizione, avere il coraggio di difendere i deboli, denunciare ingiustizie, difendere la verità.
Questi e il fuoco dell’amore acceso da Gesù, una fede capace di rinvigorire la verità e le cose belle e contrastare le negative, le ingiustizie. Noi ci assopiamo molto spesso.
Vivere questo fuoco ci chiederà spesso di trovare a scontrarci anche con i vicini a noi, parenti stessi, che non capiranno la passione che ci muove dentro. Occorre scegliere la priorità. Amare i parenti o amare Cristo che mi dona anche l’amore per amare i parenti e affidarsi a Lui nel portare il fuoco?
Ecco il testo del Vangelo
Lc 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera