#24Ottobre2020 “IMPARARE DAGLI ERRORI” (Sabato 29ma Tempo Ordinario)

A cura del prof. Massimiliano Arena
In una partita a scacchi, o in qualsiasi altro gioco di intelligenza e memoria, occorre studiare tutte le mosse per bene, capire gli errori propri e degli avversari.
È vero, Dio ha immensa pazienza con noi, va sempre oltre le nostre fragilità e investe sempre e ancora con amore in noi. Ma questo non deve significare il non riflettere sugli errori, non imparare da essi.
Siamo pronti a giudicare gli errori altrui, oppure esaltare le conseguenze che altri hanno pagato degli errori, ma poco capaci di leggere, non sprecare i nostri.
Forse questa pagina di Vangelo ha da insegnarci qualcosa anche per il momento che stiamo vivendo. Chi ha sofferto o peggio chi è morto o peggio ancora chi sta soffrendo per la perdita di cari per Covid ha commesso qualcosa di strano? No. Tutti siamo non esenti da questo, eppure continuiamo a commettere errori, non imparare dal passato, dalle leggerezze, dalla legge fatta da ciascuno per conto suo.
Leggiamo con Sapienza ogni cosa.
Ecco il testo del Vangelo
Lc 13,1-9 In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai
Signore, abbi pazienza con noi. Amen
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