#26Novembre2020 “TRA IL GIA’ E IL NON ANCORA NELLA FRATERNITA'” (Giovedì 34ma Tempo Ordinario)

A cura di Massimiliano Arena
Ecco il video commento small rubrica serale #ApriIlFuocoDelVangelo
Svuotamenti e smarrimento, violenza e agitazione… Categorie più fragili prese di mira.
È lo scenario devastante del Vangelo di oggi.
Al termine una frase, come nel Vangelo di ieri, che ristabilisce ordine, che invita ad alzare il capo perché la liberazione è vicina.
Quale liberazione? In che senso liberazione?
L’invito, che ci è necessario, è quello di rivedere in maniera più “Teologica” questo tempo. Cioè sforzarci di rileggerlo e viverlo con fede, da cui viene una vita riempita di Sapienza e Sapore.
La vita è tesa tra il “già e non ancora”.
Il “non ancora” è il tempo finale di Dio, il suo ritorno come dice la Bibbia. Il tempo in cui ogni sofferenza sarà liberata, non ci saranno più lacrime.
Il “già” è l’impegno mio, da cristiano, di costruire ora, qui, frammenti di questa pace futura.
Ieri dicevano che nella resistenza sotto il torchio riavremo vita, forza interiore, su cui ricostruire.
Questa forza va condivisa, il “già” non si può vivere da soli, va condiviso, nella fraternità perché sia fruttuoso. Siamo una comunità pellegrina insieme.
Ecco il testo del Vangelo
Lc 21,20-28
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».