#11dicembre2020 “CONVERTIRSI È DARSI UNA MOSSA” (Venerdì 2a di Avvento)

A cura di Massimiliano Arena
Siamo giunti quasi al termine della seconda settimana di Avvento. Abbiamo declinato il verbo Convertirsi in ogni modo sottolineando Convertirsi è decidere di fare un cammino, accettando imprevedibilità, leggere la storia come segno di Dio, con umiltà, senza sentirci onnipotenti che bastano a sé stessi, ma bisognosi di Dio.
Ora un aspetto estremamente concreto: se vuoi convertirti, fare un cammino, ti devi dare una mossa. Si, l’incontro vivo con Cristo chiede di scuoterci.
Spesso parliamo, parliamo, promettiamo ad altri e noi stessi ma non agiamo. Spesso lasciamo scorrere anche i segni di Dio intorno a noi, non riconoscendoli, con aria sempre di insoddisfazione. Anche la prima lettura invita a esser attenti ai segni di Dio, i consigli di Dio, la presenza di Dio.
L’insoddisfazione continua, il senso di vittimismo, le promesse continue a noi e gli altri di cambiamento non creano conversione. Se vuoi ribaltarti devi darti una mossa, iniziare a fare, lasciarti coinvolgere e aprire occhi e cuore.
Ecco le letture del giorno
Mt 11,16-19 In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Is 48,17-19 Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele:
“Io sono il Signore tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.
Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena;
non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me”.