#13Dicembre2020 “GIOIRE È CONDIVIDERE UNA STRADA NELLA STORIA” (3a Domenica di Avvento/B)
A cura di Massimiliano Arena
Oggi cosiddetta Domenica della gioia?
Gioia di cosa? Uno strano personaggio compare, il Battista, cosa a che fare con la gioia?
La gioia è fatta di incontri, di decisioni vere. Non è fatta di cose da possedere, traguardi da costruire. La gioia è decidere di vivere con il senso delle cose, anche quando tutto intorno non è gioia.
Giovanni è un uomo mandato da Dio, è un avvenimento di Dio nella storia di altri uomini. Non è gioia questa?
Forse avremo potuto constatare gioia se ci fossimo accorti sempre di quante persone Dio ci ha messo accanto a spronarci, stimolarci.
Forse avremmo avuto più gioia vera se ci fossimo decisi a metterci a disposizione e diventare noi strumenti per altri.
Giovanni non si vanta, dice ciò che non è e non vuole essere più di ciò che è, ma se stesso, partendo dalla sua condizione. Annunciatore anche non ascoltato nel deserto. Non è gioia questa che viene da una scelta profonda?
Forse potremmo vivere più gioia se provassimo a dare una scossa alla nostra vita senza illuderci di arrivare chissà a cosa, senza attendere chissà cosa, ma partire a darci da fare, dare senso con ciò che siamo, anche se sembra deserto.
La strada della felicità è un cammino da condividere che parte da accettare se stessi e mettersi a disposizione con ciò che si è perché Dio ha visitato proprio questa mia storia e l’ha resa bella notizia.
Approfondisci qui nel video il testo del Vangelo
Ecco i testi delle letture
VANGELO Gv 1,6-8.19-28 Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando
PRIMA LETTURA Is 61,1-2.10-11 Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti
SECONDA LETTURA 1Ts 5,16-24
Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male.
Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!