#15Dicembre2020 “GIOIRE E’ ESSERE COERENTI E FERMI CON LE PROPRIE SCELTE” (Martedì 3a di Avvento)

A cura di Massimiliano Arena

Gesù sottolinea, ponendo noi interlocutori come giudici della situazione, la capacità di essere coerenti con ciò che si dice e di prendere a cuore la propria vita, i propri impegni e le proprie responsabilità.

Molto spesso si pensa che la gioia dipenda da cose da avere, cose da fare, cose accumulate, avventure, giornate da raccontare. Quindi se come in questo periodo non incontro persone, non viaggio, non faccio serate estroverse, non incontri amici di continuo, non sono felice.

Questo concetto è un concetto di gioia molto “adolescenziale”, non equilibrato, pronto a crollare alle prime fragilità o situazioni avverse.

La gioia vera è per adulti, per chi vuole essere adulto, perchè la vera gioia si costruisce nella fatica, nell’impegno quotidiano. Dovremmo sempre augurarci non di essere felici, gioiosi, ma di gustare la fatica della gioia, cioè gustare la gioia che viene dopo un percorso di fatica, conquistata, perchè solo essa è la gioia vera, che non cade, che non si distrugge.

Noi cristiani siamo chiamati a trasmettere un concetto di gioia non mediocre. Siamo chiamati a costruire una gioia che pesa, costa fatica, la gioia che vale.

Trasmettiamo che è bello essere adulti, è bello crescere, non siamo eterni adolescenti capricciosi.

Guardiamo le nostre scelte, il nostro modo di fare le cose, fare le scelte, tenere alta la dignità della nostra vita. Siamo coerenti, impegniamoci nel portare a termine ciò che diciamo, ci promettiamo.

Nella prima lettura sottolinea la disparità tra infedeletà dell’uomo e fedeltà di Dio, della sua capacità di concedere sempre all’uomo la possibilità di crescere e prendere coscienza di se stessi.

Ecco le letture del giorno.

VANGELO Mt 21,28-32 In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

PRIMA LETTURA – Sof 3,1-2.9-13 Così dice il Signore:
«Guai alla città ribelle e impura,
alla città che opprime!
Non ha ascoltato la voce,
non ha accettato la correzione.
Non ha confidato nel Signore,
non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro,
perché invochino tutti il nome del Signore
e lo servano tutti sotto lo stesso giogo.
Da oltre i fiumi di Etiopia
coloro che mi pregano,
tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte.
In quel giorno non avrai vergogna
di tutti i misfatti commessi contro di me,
perché allora allontanerò da te
tutti i superbi gaudenti,
e tu cesserai di inorgoglirti
sopra il mio santo monte.
Lascerò in mezzo a te
un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore
il resto d’Israele.
Non commetteranno più iniquità
e non proferiranno menzogna;
non si troverà più nella loro bocca
una lingua fraudolenta.
Potranno pascolare e riposare
senza che alcuno li molesti.

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