#03Febbraio2021 MAGRA CONSOLAZIONE O VERITA’?

Nessuno è profeta in patria è una frase di magra consolazione che spesso ci diciamo quando veniamo rinnegati dalle persone proprio in casa nostra. Però è una verità pronunciata da Cristo.
Spesso quando ci sentiamo non apprezzati per ciò che siamo proprio dalle persone più vicine a noi scatta subito il detto del “Nessuno è profeta in patria”, che risuona un pò troppo spesso come magra consolazione abbastanza frustrante.
Ma questa frase non può significare cosi poco visto che è pronunciata da Cristo stesso. E’ una profonda verità che deve portarci ad interrogarci, riflettere, ritrovare la strada.
Gesù dice questa frase dopo aver insegnato nella sinagoga e dopo che tutti si sono stupiti per l’autorità con cui diceva le cose. Un’autorità che veniva dal suo essere vero, profondo, coerente con ciò che insegnava.
Per questo non era accettato, perchè Egli annunciava la Verità con Verità, essendo Verità. Non è un gioco di parole, ma vuol dire che Cristo annuncia mettendo in crisi chi parla.
Cosa significa questo? Dobbiamo noi fare un’esame di coscienza sul come noi facciamo le cose. Quando accusiamo le persone a noi vicine di non apprezzarci, di non valorizzarci chiediamo in primis come stiamo facendo le cose, se con verità, con “autorità” che viene dal farle con passione vera, amore giusto.
Il risultato del loro apprezzamento forse non cambierà, in fondo è una constatazione che è cosi, perchè i più vicini non ci guardano mai fino in fondo presi dallo sguardo di abitudine smettono di stupirsi. Ma di certo cambierà il nostro punto di vista, avremo più pace interiore per aver fatto le cose bene e fino in fondo con verità e libertà e ci libereremo dalla rabbia e dalla frustrazione. Arrabbiarci e sputare ira e odio perchè non ci apprezzano ci fa svendere nella cosa stessa. Se ci lamentiamo perchè non ci apprezzano non possiamo diventare odioso e farci apprezzare ancora meno.
Restiamo noi stessi, nella Verità, nella libertà, nel fare il bene con bene.
Ecco il testo del Vangelo
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.