#03Aprile2021 SILENZIO E ATTESA (Sabato Santo)

A cura di Massimiliano Arena
E’ un giorno di grande silenzio e sgomento. Silenzio perchè davanti al dolore della morte si fa silenzio. Sgomento perchè è impensabile che Cristo, il Figlio di Dio, sia morte.
L’amore spesso è e deve essere anche silenzioso, cioè amare senza troppe parole, anzi con nessuna parola, capace di attendere, donare, ascoltare, stare accanto, essere presente.
Gesù anche dal sepolcro continua ad amare, profondamente, in silenzio.
Immagine lo sgomento dei discepoli, della folla, Lui il Figlio di Dio, il Salvatore, ora è morto, ora bloccato dietro la pietra di una tomba. Tutte le speranze, le forze, svanite, svampite.
Come è possibile.
Eppure la morte non ha l’ultima parola, ci sarà la Resurrezione. Ma occorre prima passare dal silenzio, dal vuoto, dalla solitudine del Sabato Santo. E’ un passaggio, continuo, necessario della vita.
Qualche stralcio di una lettura di oggi di un anonimo scrittore
[…] Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. […]
[…] Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio. […]