#07Aprile2021 PANE E PAROLA (Mercoledì Ottava di Pasqua)

A cura di Massimiliano Arena
Il brano dei discepoli di Emmaus è tra i più famosi del Tempo Pasquale, ritorna più volte facendoci meditare vari aspetti. RIflettiamo oggi su due elementi fondamentali per vivere nella Speranza nella Pasqua: il Pane e la Parola.
I discepoli di Emmaus sono la chiara immagine di due sconfitti, delusi, traditi nel cuore dalle loro aspettative. Avevano puntato tutto sul loro maestro, avevano abbandonato il loro villaggio per seguirlo, i loro progetti di vita. Ed Egli, l’invincibile a cui si erano affidati era morto. Come continuare questo cammino? Come vivere la Speranza della Pasqua? Il testo del Vangelo dice che “avevano il volto triste”.
Sembrano molto a noi i discepoli di Emmaus, cristiani che hanno incontrato il Cristo ma spesso incapaci di tradurre la Speranza nella concrettezza della fatica della vita che troppo spesso ci spiazza con inaspettati incidenti di percorso che distruggono.
Gesù si fa presente sullo loro strada e fa due cose: parla con loro spiegando le Scritture e ripete il gesto dell’ultima cena.
Gesù rimette al centro Pane e Parola. Ecco le due fonti di energia per vivere la Speranza lungo il cammino.
Gesù riconsegna loro l’essenziale, nel cammino di ritorno alla quotidianità puoi solo ritrovare forza in queste due fonti.
Nel Pane che è nutrimento. Come è possibile camminare senza avere la giusta energia. Gesù si fa Pane capace di rendere ancora forti i nostri passi anche se devono camminare su strade piene di spuntoni e buche. Quel Pane da energia, cuore forte e leggero. Quel Pane ci fa sentire che siamo amati, è nutrimento che rinnova le potenzialità di ciascuno.
La Parola, quella vera, non le mille e contradditorie nostre parole umane. Nella Sua Parola ritroviamo la Verità, ritroviamo le cose giuste da fare e da dire nelle situazioni.
Ecco il testo del Vangelo
Lc 24,13-35
Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana,] due [dei discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.
Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.