#17Maggio2021 – DISPERSI E SOLI – (Lunedì 7a di Pasqua)

Parla di solitudine Gesù, la sua, che non esiste perchè è Dio, è in Dio, ma più grave è la nostra.
Si, i discepoli per paura erano scappati, si erano dispersi, erano scappati via. Avevano paura che potesse toccare a loro la stessa sorte dolorosa del Maestro.
Lui ha cercato di ricompattarli come gruppo, infondere nuovamente fiducia e speranza con l’annuncio dopo la Resurrezione.
Quello solo è smarrito sembra Gesù, ma dice di non preoccuparsi, perchè Lui è con il Padre, Lui è Dio, Lui è in Dio, vive della vita Trinitaria del Padre. Gesù non può essere mai solo.
Ma noi siamo dispersi invece, nella nostra paura, che è la nostra fragilità.
Quante nostre fragilità ci fanno disperdere lontano da Cristo, sembra cosi forte e duro da vivere il Vangelo che autogiustificandoci ci proiettiamo a vivere realtà parallele per noi giuste ma che ci portano lontano da Dio, ci disperdono, e per questo ci portano in solitudine.
Una solitudine non tanto fisica da persone, ma con noi stessi, incapaci di ritrovare connessione con noi stessi, il nostro ordine, la nostra felicità.
Fissiamo lo sguardo su Cristo, lasciamoci riempire di pace, unità, speranza.
La nostra vita può sempre essere ancora un capolavoro.
Ecco il testo del Vangelo
Giovanni 16, 29-33
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».
Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».