#17Giugno2021 – PREGHIERA E FRATERNITA’ – (Giovedì 11ma Tempo Ordinario)

A cura di Massimiliano Arena
Qui il commento audio
Di seguito il commento scritto
Il motivo per cui si può non reagire al male con il male ma operando il bene, il motivo per cui è possibile amare gli inopportuni, i nemici, coloro che ci sono di ostacolo e ci fanno del male, il motivo per cui si può continuare sempre a fare del bene nel nascondimento e senza doverlo dire ai quattro venti, come già accennavano qualche giorno fa, è nel fatto che Dio è nostro Padre e siamo tutti suoi figli, quindi fratelli.
Se gli altri sono miei fratelli, se chiamiamo tutti allo stesso modo Dio come Padre, allora siamo uguali, diversi nei caratteri, nei tratti, nei talenti, ma uguali nella dimensione della fragilità umana. Ciò che ci disturba della fragilità dei fratelli, cioè che spesso giudichiamo, è la nostra stessa fragilità. Una fragilità che forse in passato abbiamo già commesso o che forse prima o poi commetteremo, forse ci fa anche paura e ci è più facile accusare gli altri.
Qui entra in gioco la preghiera del Padre Nostro, fulcro del tutto.
La fraternità è frutto della preghiera, è frutto della figliolanza, del legame con Dio.
Preghiera Dio come Padre per questo ci impegniamo a vivere gli altri come fratelli.
Chiediamo il pane quotidiano, gli strumenti e la forza necessaria a fare la Sua Volontà che è amare gli altri, anche gli inopportuni.
Chiediamo a Dio di perdonare la nostra fragilità e ci impegniamo a perdonare quella altrui.
Il Padre Nostro è la rivoluzione nel mondo.
Ecco il testo del Vangelo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».