#21Giugno2021 – MANO CHE ACCAREZZA E NON DITO CHE GIUDICA – (Lunedì 12ma Tempo Ordinario)

A cura di Massimiliano Arena
Qui il commendo audio
Di seguito il commento scritto
E’ chiaro e lapidario Gesù: non è possibile giudicare, non fa bene, non porta ad alcuna soluzione.
Gli errori ci sono, gli errori i fratelli li compiono, li compiamo anche noi, tutti.
Alcuni errori sono davvero gravi e fanno male, spesso distruggono.
Ci sono persone e persone davanti agli errori. C’è chi li subisce che giustamente vive la rabbia. Ci sono gli altri che guardano, stanno vicino (dovrebbero) che possono svolgere diversi ruoli.
Troppo spesso siamo predisposti a giudicare, sottolineare tutte le sfumature degli errori altrui, utilizzare ogni particolare nelle discussioni con gli altri, alcune volte per ergerci anche a migliori. Spesso utilizziamo gli errori altrui per affermare noi stessi.
Ma la domanda è perchè? Fa davvero bene? Ha senso davvero giudicare?
I moralismi non servono, non sono utili, ne evangelicamente, ne umanamente, ne psicologicamente.
Nell’errore spesso chi lo ha commesso e magari si è anche preso tante pietre in faccia necessità di essere amato, necessità di chi gli tende la mano e incoraggia a rialzarsi, rimettere insieme i pezzi, facendo guardare ancora la dignità di figlio di Dio che si ha nel cuore e non dita che giudicato, distruggono, appesantiscono, allontanano.
Ecco il testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicati voi e con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo fratello: “Lascia che tolga la pagliuzza dal tuo occhio”, mentre nel tuo occhio c’è la trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».