#04Luglio2021 – PROFETIZZA, CON UMILTA’, ANCHE SE DISPREZZATO – (14ma Domenica Tempo Ordinario/B)

Ecco qui il commento audio

Di seguito il commento scritto

LOTTARE CON I MULINI A VENTO

Molto spesso, troppo spesso ci sembra di vivere la stessa situazione di Gesù. Costruire un bel progetto, metterci tutta la passione, le competenze, ma proprio le persone più vicine, quella della tua casa, delle tue cerchie di relazione, ne comprendono le tue competenze, ne credono veramente nei tuoi progetti.

Poi ti capita di andare fuori sede, interesse relazioni e occasioni lontano dai tuoi luoghi e li essere valorizzato e apprezzato.

Sembra cosi che quella frase pronunciata da Gesù del “nessuno è profeta in patria” sia proprio verissima e concreta. La tradurremmo con un lottare contro i mulini a vento.

Ma può essere una tentazione? Una scusa che alcune volte nasconde una brutta tentazione?

LA NECESSITA’ DI PROFETIZZARE SEMPRE

In realtà, non poche volte, questo può diventare una tentazione. In fondo se ci pensiamo il fatto di non essere profeti in patria ha dei tratti naturali. Fuori sede non ti conoscono, non sanno chi sei, non sanno la tua storia, i tuoi difetti. Quindi prendono per buona e preziosa solo la parte di te che si conosce.

In patria sei conosciuto con tutto te stesso, difetti, mancanze, storia.

Quindi potremmo dire che fuori sede, dopo si è apprezzati ed onorati, è facile essere profeti, viene facile perchè si sente il tornaconto della gloria o alcune volte vanagloria. Tutto lecito e bello.

In patria, in sede, tra chi conosce di te pregi e difetti e spesso non dimentica facilmente i difetti, è difficile essere profeti, sembra che tutto ciò che si fa sia inutile e vanificato.

Invece è proprio li che la profezia vale di più, è più profonda e vera.

E’ questo quello che ha insegnato Gesù. E’ forse scappato? Ha forse mollato ed è andato altrove? Ha annunciato fino alla morte.

Oggi più che mai in questo momento di rinascita, ricrescita delle nostre Comunità c’è bisogno di profeti.

PERCHE’ I PRFOETI SONO NECESSARI?

La storia di Israele ci tramanda la necessità e l’importa dei profeti, essi sono stati nelle varie epoche storiche (almeno tre tra monarchia, dispersione, dominio romano) acceleratori per tornare a Dio, alla giustizia, al bene Comune.

Nel corso dei secoli tanti altri sono stati profeti, tutti coloro che si sono impegnati fino alla fine per i valori del Vangelo, spesso contrastati. Oggi ci sono profeti che lottano ovunque per la pace, la legalità, la giustizia, il Bene Comune.

Ciascuno di noi può e deve essere profeta, senza scoraggiarsi, li dove vive, li dove opera, anche se non accettato e compreso, perchè è necessario seminare la rivoluzione giusta, è necessario seminare il nuovo Regno dell’Amore.

UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA –

Ezechiele anche fa questa esperienza. E’ inviato ad una moltitudine di ribelli per portare il pace di Dio che non è ribellione senza senso, non è disordine, non è libertinaggio, ma è rivoluzione dell’Amore, costruzione del nuovo ordine nella verità, speranza e responsabilità. Quanto mai attuale un programma simile

UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA –

La tentazione di essere lodato in alcuni luoghi per il lavoro che si fa ha preso anche Paolo. Lui chiede a Dio di non montare in superbia. Riconoscere la propria fragilità, il proprio poco e metterlo al servizio di Cristo. Paolo impara a dominare la superbia e fare della sua consapevolezza di debolezza il suo vanto e la sua forza.

Ecco i testi delle letture

VANGELO – Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

PRIMA LETTURA – Ez 2,2-5

In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli -, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro».

SECONDA LETTURA – 2Cor 12,7-10

Fratelli, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia.
A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza».
Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: