#07Luglio2021 PROFETIZZARE È ACCETTARE E METTERE A DISPOSIZIONE LA PROPRIA STORIA (Mercoledì 14ma Tempo Ordinario)
A cura di Massimiliano Arena
È meravigliosa la presenza di tutti questi nomi. Quando nella Sacra Scrittura c’è un abbondante elenco di nomi (ad esempio nella genealogia) è sottolineatura di una vera storia immensa, stupenda, che coinvolge tante storie vere e concrete.
È la storia dell’annuncio che ha cambiato il mondo, la rivoluzione spirituale, sociale e culturale più grande della storia.
Una vera profezia, un movimento di profezia e cambiamento.
Gesù li chiama per nome, tutti e dodici, con le loro storie personali e concrete. Sono loro i prescelti.
Cosa hanno di speciale questi dodici? Sono perfetti? Hanno immensa cultura? Doti speciali?
No, sono gente comune, poco colta e con infiniti difetti caratteriali
Gesù sceglie storie concrete di persone comuni capaci di accettare la propria storia, la propria fragilità e metterla a disposizione degli altri.
Profeti non maestri e perfettini, ma peccatori amati e guariti capaci di rivoluzione di amore.
La tua storia può essere scelta per questo. A partire da dove sei, da quello che fai. Pensaci
Ecco il testo del Vangelo
Mt 10,1-7 In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino»