#13Luglio2021 – GUAI ALL’ABITUDINE IN DIO – (Martedì 15ma Tempo Ordinario)

A cura di Massimiliano Arena
Nel Vangelo di ieri abbiamo meditato su una presa di consapevolezza: il Vangelo può farci entrare in collisione con le persone più care se la relazione viene prima del Vangelo e ci fa cedere al compromesso e all’ambiguità.
Nel Vangelo di oggi ascoltiamo Gesù pronunciare una parola spesso: “Guai”. E’ un espressione non di maledizione, la traduzione letterale suona come ammonimento, come presa di constatazione del fatto, della scelta, in questo caso negativa, che può portare a non verità, felicità.
Quel “guai” è e resta in ogni caso un atto di amore di Dio, sempre e comunque, che ci pone in faccia la verità per riportarci alla Verità. Egli non condanna, non punisce, ma fa prendere consapevolezza ed accompagna alla Verità.
Spesso i più ottusi a comprendere questo passaggio sono proprio gli “abituati”, ciò è il rischio di noi “addetti ai lavori”, di noi che facciamo spesso le cose di Dio e per Dio (ritualismi, incontri).
Sovente ci può capitare di cominciare a vedere Dio come un atto morale, un si deve fare e non si deve fare.
Dio ci parla per farci vedere la Verità e portarci a felicità.
Ecco il testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».