#15Agosto2021 – LA FESTA DELLA GIOIA PER TUTTI – (Assunzione di Maria/Ferragosto)

A cura di Massimiliano Arena

Una festa Mariana in un giorno di totale svago e rilassamento. In contrasto? No, il senso profondo aiutata proprio a riempirsi di gioia.

BISOGNO DI RELAZIONE E CONDIVISIONE

Maria corre in fretta dice il Vangelo scelto dalla Chiesa per questa Liturgia dell’Assunzione. Corre in fretta verso la montagna, nonostante le difficoltà di una strada montana per l’epoca. Corre verso sua cugina Elisabetta. Per fare cosa? Due azioni: condividere con lei la gioia della sua notizia, condividere con lei la gioia e la fatica della gravidanza di Elisabetta in tarda età.

Stupendo questa necessità di relazione e condivisione scritta nel Vangelo, necessaria all’essere cristiani. Il Ferragosto non è forse un giorno di condivisione? Riempiamolo più di amore, pace, fraternità. Rendiamolo più divino.

SAPER LODARE DIO PER I DONI RICEVUTI

La vita di Elisabetta non era stata semplice, la ferità di una mancata maternità per tanti anni, per lei e per suo sposo Zaccaria, uomo rinomato, non era semplice. Eppure Dio fa ancora i suoi doni, Dio riempie in maniera inaspettata, nel tempo inaspettato, in luoghi inaspettati dei suoi doni.

Maria semplice adolescente di una piccola borgata chiamata a dar vita al Messia, al Salvatore del Mondo, il Figlio di Dio. Che gioia inaspettata.

Maria ed Elisabetta condividono questa gioia, condividono lo stupore della presenza di Dio nelle loro vite.

In questo giorno di Ferragosto cerchiamo di ringraziare Dio per i doni, anche i più piccoli, che abbiamo avuto. Guardiamoci intorno. Il bene ricevuto anche se in mezzo al male, le relazioni familiari belle anche se spesso date per scontate, le amicizie spesso abitudinarie che diventano preziosità, il creato in cui viviamo che è fonte di pace terapeutica.

DIO CAPOVOLGE TUTTO

Stupendo il testo centrale di questo Vangelo. Quello che noi conosciamo come il Cantico del Magnificat. Un inno rivoluzionario di un Dio che capovolge le situazioni.

Se impariamo a guardare il mondo con stupore, a guardare i doni di Dio con stupore, il mondo e la nostra vita si capovolge. Anche nelle oscurità, nelle povertà, nelle fragilità possiamo riscoprire che Dio è capace di capovolgere tutto e riportarci in alto.

Che il riposo, la gioia di questo giorno di festa, fraternità, familiarità, amicizia ci faccia riscoprire che valiamo ancora, che la nostra vita vale tanto perchè Dio capovolge sempre tutto.

UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA

La donna dell’Apocalisse che lotta col drago per proteggere suo Figlio. Immagine piena di Maria che porta nel mondo Cristo che deve sconfiggere il male.

Come si sconfigge il male? Partendo dalla gioia, dall’amore, dalla voglia di condividere cose belle con gli altri. Che sia questo giorno un nuovo inizio di lotta contro il male.

UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA

Per vivere fraternità, amicizia, amore, condivisione, per stupirci di Dio che fa nuove tutte le cose, dobbiamo seguire l’esempio di Cristo. Lui è primizia, primogenito, di una nuova generazione, un nuovo modo, un nuovo modello di fare le cose, di approccio alla vita. Cristo sia il rivoluzionario modello da cui ripartire.

Ecco i testi delle letture

VANGELO – Lc 1,39-56

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.

D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

PRIMA LETTURA – Ap 11,19; 12,1-6.10

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza.
Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto.
Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra.
Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito.

Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:

«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo».

SECONDA LETTURA – 1Cor 15,20-26

Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita.
Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza.
È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.

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