#19Settembre2021 – LA TERAPIA DEL TORNARE COME BAMBINI – (25ma Tempo Ordinario/B)

A cura di Massimiliano Arena

IL CRISTIANESIMO CHIEDE ANCHE CORAGGIO

Inizia Gesù a parlare di passione, del momento della Sua Passione e della Sua morte, ma non lo comprendono, o meglio preferiscono non comprendere, sono confusi di discepoli, perchè in fondo credevano che seguire Lui fosse tutto rose e fiori, tutto semplice. No essere cristiani spesso nel mondo ci chiede durezza, scelte coraggiose, cambi totali di prospettiva rispetto al nostro modo di vedere, pensare, progettare il tutto. Una rivoluzione che ci è chiesta in questo episodio del Vangelo è tornare come bambini.

LA SEMPLICITA’ TERAPEUTICA

È vero, per quanto possano essere irrequieti e iperattivi molti bambini, sono e restano una terapia per il mondo. Avete mai provato a trascorrere del tempo con dei bambini quando siete agitati? È qualcosa di meravigliosamente terapeutico. Gesù lo sapeva bene infatti non solo in questo brano usa i bambini come fonte di ispirazione ma Lui stesso per presentarsi nel mondo sceglie la forma umana più fragile, un bambino. Noi grandi spesso ci siamo già lasciati schiacciare troppo da logiche di potere che hanno ingenerato nei nostri cuori deliri di onnipotenza. Gesù non sceglie i bambini come spesso si crede perché sono buoni, incapaci del male. Non è vero, i bambini sanno anche fare del male, in fondo lo vedono da noi adulti. Gesù sceglie i bambini come esempio perché loro sanno ancora “dipendere”, sanno che da soli non possono farcela, sanno che hanno bisogno dell’aiuto dei genitori. Noi necessitiamo di Dio, della dipendenza relazionale da Lui, non possiamo crederci degli dei.

TROPPO PERSI E SCHIAVI DI CIO’ CHE ABBIAMO COSTRUITO

I nostri discorsi spesso sono così, solo di affari, su chi deve comandare, primeggiare e come, su come posso fare affinché tutto sia come dico io. I discorsi che facevano questi discepoli, ma Gesù gli dice di divenire dei servi, di tornare ad essere semplici, di tornare ad essere bambini ed accogliere bambini. Una grande lezioni. Due domeniche fa si rifletteva sulle parole buone da riprendere, qui condanniamo le parole di potere, di egocentrismo, di voglia di dominare sugli altri. Non occorrono molte parole di commento. I Vangeli di queste settimane sono essenziali, profondi e comprensibili già da se. Aggiungere altre parole è voler dominare sul potere stesso del Vangelo ed essere egocentrici. Rileggiamo il testo e pensiamo: i cosa parliamo noi sempre? Ci sentiamo dei potenti non bisognosi di nessuno se non di chi deve eseguire ciò che noi vogliamo? E se provassimo a cambiare la logica? Se dovessimo dipendere tutti, come fratelli uniti, da Qualcuno, e questo Qualcuno ci insegnasse una strada nuova che è l’amore, la solidarietà, la fraternità? È possibile, ritorniamo a quando eravamo bambini, stiamo un po’ con dei bambini che ti guardano con occhi profondi bisognosi di essere ascoltati e seguiti, ci sarà terapeutico.

UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA

Il testo della Sapienza parla di mettere alla prova il giusto, alcuni vogliono metterlo alla prova per vedere come rispondere davanti alle provocazioni, al male. Quante volte ci capita di stare davanti alle provocazioni, al male? La vita è una continua provocazione e come reagiamo? Il giusto è capace di vedere le cose con distanza, lasciarsi prendere ma avere la giusta distanza, un pò come i bambini che dopo che hanno litigato, dopo l’evento traumatico, riprendono subito a giocare e sorridere nuovamente. Riflettiamo sul come reagiamo alle cose.

UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA

Con che sapienza affrontiamo le cose? Questa è la domanda da porci. La sapienza umana, quella che è impastata delle nostre invidie, voglie di potere, manie di grandezza e superiorità, ci spinge a creare sempre barricate a discapito di altri per creare il proprio bene. La Sapienza di Dio chiede arresa, non per debolezza o fessitudine, ma per amore, capacità di creare ordine, armonia, rimettere serenità e pace cercando dialogo e voglia di bene comune. Come i bambini appunto.

Ecco i testi del Vangelo

VANGELO – Mc 9,30-37

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

PRIMA LETTURA – Sap 2,12.17-20

[Dissero gli empi:]
«Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo

e si oppone alle nostre azioni;
ci rimprovera le colpe contro la legge
e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.

Vediamo se le sue parole sono vere,
consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.
Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.

Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti,
per conoscere la sua mitezza
e saggiare il suo spirito di sopportazione.
Condanniamolo a una morte infamante,
perché, secondo le sue parole, il soccorso gli verrà».

SECONDA LETTURA – Giac 3,16-4,3

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccidFratelli miei, dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia.
Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.

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