#26Ottobre2021 – FAI CRESCERE IL BENE – (Martedì 30ma Tempo Ordinario)

A cura di Massimiliano Arena
Due bellissime immagini per spiegare la potenza del Cristianesimo.
Spiega il Regno Gesù con due immagini: granello di senape e lievito.
Ma prima di spiegare queste immagini dobbiamo chiarirci su cosa significa Regno di Dio.
Lo troviamo nella stessa Bibbia che ci dice che il Regno di Dio è li dove vivono gioia, pace, magnanimità, amore.
Il Vangelo di Matteo ci presenta il Regno come attuazione di Cristo, la presenza, la persona di Gesù è Regno di Dio, dove c’è veramente Lui e le Sue opere c’è il Regno.
Le Beatitudini ci dicono che il Regno dei cieli è dei poveri in Spirito, di coloro che sanno ammettere di essere umili, semplici, bisognosi di dipendere da altri, da Dio, da qualcuno e di non essere super eroi, che si aprono alla fraternità e condivisione.
Quindi in sostanza il Regno dei cieli è presente vivo, dove c’è desidera operare il Bene, in nome di Cristo, vivendo ed operando come Cristo ha fatto, e lo fa con umiltà e voglia di condivisione.
Partendo da questo bisognerebbe guardare a tanti ambienti ecclesiali e chiedersi se questo si riscontra o anzichè essere Regno di Dio siamo uffici burocratici del sacro?
Dire che il Regno è come il granello di Senape è dire che si dimostra nelle cose più piccole, semplici, che il bene non ha bisogno di cose di grande eco, ma piccole e ben strutturate che creano poi bellezze vere e grandi.
Dire che il Regno di Dio è come lievito significa ammettere che anche il bene semplice può contaminare una pasta enorme. Siamo chiamati a dare sapore al tutto anche partendo da cose piccole.
Lasciamo crescere il Bene, contribuiamo ad esso.
Ecco il testo del Vangelo
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata»