#06Gennaio2022 – UN VIAGGIO DENTRO TE…SENZA CALCOLI – #Epifania

a cura di Massimiliano Arena
CHI ERANO I MAGI?
Innanzitutto occorre dire che non erano Re, nessun testo lo dice. Abbiamo solo il riferimento di questa parola “Magoi” che può avere vari significati: da colui che si occupa di magia a coloro che leggono gli astri, a coloro che sono saggi (perchè hanno studiato o perchè leggono le carte).
Nel Nuovo testamento il termine compare altre due volte negli Atti degli Apostoli quando si parla di Simo Mago come uomo da cui stare attenti e quando Paolo si imbatte nel Console Romano ed in uno dei suoi consiglieri Elimas.
Non erano Re ma di certo erano ricchi se portavano oro, incenso e mirra tutta roba di immenso valore.
Alcune teorie, le più accreditate e condivise, fanno pensare che fossero saggi alla corte di qualche Re, inviati a conoscere questo nuovo misterioso Dio. Questo giustificherebbe anche la loro capacità di dialogo confidente e senza problemi con Erode. Chi avrebbe potuto interloquire cosi liberamente con un Re se non chi era abituato a stare ad una corte reale?
LA STELLA CHE LI GUIDA
C’era davvero la cometa? Come ha potuto camminare, condurre, fermarsi proprio li. Anche qui occorre rileggere la cosa alla luce di studi successivi e significati allegorici.
Per molto tempo si è pensato che questa cometa potesse la cometa Halley ripassata alcune volte successivamente. Il primo a presentarla fu Giotto nella Cappella degli Scrovegni dove dipinse una stella con la coda, poichè il Vangelo parla solo di un astro.
Forse perchè nel 1300 passo la cometa Halley e Giotto vedendola si è lasciato ispirare.
Ma questa teoria è passata poichè non si troverebbe con la data della nascita di Cristo pur spostandola di qualche anno.
Una teoria più accreditata vede in essa l’allineamento di Giove e Venere, oppure di Giove con Saturno, oppure di Giove, Saturno e Venere insieme. Con Giove in ogni caso sempre presente come simbologia di una cultura pagana che si mette in cammino verso Cristo.
PROVENIENTI DA UNA CULTURA LONTANA
Un dato concreto possiamo prenderlo: essi sono di lontano ed appartengono ad una cultura lontana dalla ricerca di una Verità, di una vita che si basa su una Verità e la rende concreta in scelte.
I loro stessi nomi, non presenti nei Vangeli ma presenti in alcuni apocrifici, rimandano tutti a divinità astrali, quindi potrebbero contenere un significato simbolico che dica la loro provenienza culturale
Essi vengono da una cultura fatta di magia, lettura degli astri, divinità varie e contrapposte.
Eppure fanno un viaggio.
DAL VIAGGIO FISICO AL VIAGGIO INTERIORE
Nella Sacra Scrittura il viaggio non è mai qualcosa di solo fisico, un muoversi da un luogo ad un altro. Ma è qualcosa di interiore, legato alla capacità di sapersi muovere, spostarsi da dove si è, nelle proprie credende e convinzioni e mettersi in discussione.
Si, i magi lo fanno. Dalla loro cultura si mettono in viaggio, si mettono in discussione per conoscere questa nuova verità.
E tu? Non importa da quale cultura, strato sociale, vita e scelte passate vieni.
Ciò che conta che sei disposto a metterti in viaggio ora, senza troppi calcoli, senza lasciarti bloccare da nessun Erode.
Un viaggio lungo, dentro te, alla ricerca di Dio che già opera in Te senza che tu lo sappia. Dio è in te e tu devi scoprirlo quanto è bello e gioioso vivere di esso nella propria vita, accordare la propria quotidianità, le proprie scelte a Lui.
Devi solo riconoscerlo quale Re, Dio e Uomo.
IL SENSO DEI DONI
Oro, incenso e mirra. Doni preziosi, di grande valore per una preziosità trovata. Ma sono segni simbolici.
L’oro per il Re, l’incenso per Dio, la mirra per l’uomo.
Riconoscere Cristo come Re, legislatore della vita, capace di dare la nuova legge dell’amore, del nuovo regno.
Riconoscere Cristo come Dio, capace di portare l’impossibile nella vita ingarbugliato dal limite umano.
Riconoscere Cristo come uomo, il Dio fatto uomo capace di dimostrare con la sua vita all’uomo come si fa a rendere quotidiano questo amore e questo impossibile.
Ecco il testo del Vangelo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.