#03Febbraio2022 – PORTATORI DELLA LUCE – (Giovedì 4a Tempo Ordinario)

Dopo aver a lungo parlato di chi sia Gesù, della sua relazione con noi, Marco ci presenta con essenzialità la chiamata dei dodici.
E’ una delle scene fondamentali del Vangelo, la missione si amplia, la Chiesa inizia a formarsi. Eppure Marco ne fa racconto essenziale e scarno.
I dodici li invia a guarire dal male. Abbiamo parlato della guarigione dell’emorroissa (Martedì) della Luce che è Cristo (Mercoledì), oggi siamo chiamati a riflettere sul come da guariti dalla luce siamo chiamati a portare guarigione agli altri.
Questa è missione principale della Comunità Cristiana, del discepolo, portare la Luce.
La Chiesa porta il messaggio di Cristo, non come idea, ma come esperienza di amore da condividere.
Porta l’amore di Cristo che guarisce e la Chiesa è fatta di peccatori che si sentono amati nel loro peccato per amare e guarire i peccati altrui.
Gesù invita ad essere liberi (senza borsa, ne bastone, sandali). Se vuoi amare come Cristo ti ha amato e accarezzare la fragilità altrui come Cristo accarezza la tua devi avere il cuore libero da ogni barriera, individualismo, convinzione personale.
Se sei libero puoi scuotere la polvere del male dai tuoi piedi quando ci camminerai sopra e lo incontrerai andando oltre. Se non hai un cuore libero il male sarà per te come fango e anzichè portare luce porterai buio, frustrazione, inimicizia.
Ecco il testo del Vangelo
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.