#11Febbraio2022 – ASCOLTARE E PARLARE BENE – (Venerdì 5a Tempo Ordinario)

Ascoltare e parlare sono gesti vitali dell’uomo, essenziali di ogni società e relazione da sempre.
È interessante come questa pagina di Vangelo abbia ispirato un gesto che si compie durante il rito del Battesimo, come a consacrare orecchie e bocca perché possano “aprirsi” (Effata) e ascoltare e dire la Parola di Dio.
Potremmo dire che l’uomo non ha bisogno di Dio per ascoltare e parlare, sa farlo da solo e potrebbe dire mille altre cose apparentemente più interessanti.
Ma c’è una differenza che si può cogliere se ci si ferma in silenzio e si va nel fondo con l’intelligenza del cuore.
Ascoltare Dio, la Sua Parola, è un ascolto che non si limita al padiglione auricolare, che non entra solo nella mente per essere rielaborato e decodificato, ma scende nell’intimo e mi mette in discussione su ogni aspetto della vita.
Ascoltare Dio con questa profondità mi pone in esercizio di apertura del cuore per ascoltare più a fondo gli altri e accoglierli nella loro storia.
Parlare di Dio o come Dio ci permette di non ripetere solo parole, non trasformare solo pensieri vari dando vestito ad essi, ma ci permette di “benedire” cioè dire bene, come fa Dio, parlare per costruire, non distruggere, parlare per colmare e accarezzare situazioni e persone e non aggredire con il nostro egoismo.
Ci conceda Dio di ascoltare e parlare bene, è una meravigliosa caratteristica del discepolo questa.
Ecco il testo del Vangelo
Mc 7,31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».