#20Febbraio2022 – AMORE SCONVENIENTE – (7a Domenica Tempo Ordinario/C)

Ecco qui il video commento di approfondimento in video

UN PUNTO DI VISTA RIVOLUZIONARIO

Al centro del Vangelo e del tema di questa domenica c’è la rivoluzionaria visione dell’Amare i nemici. Un ribaltare tutto, la vecchia legge ebraica prevedeva la “Legge del taglione” il famoso “occhio per occhio dente per dente” che autorizzava a vendicarsi, fare del male a chi aveva fatto del male.

Spesso molte nostre logiche non sono distanti dalla vecchia legge del taglione, ci sentiamo spesso in dovere di giudicare, imporre punizioni, farla pagare a chi sbaglia.

Gesù propone l’amore ai nemici, quell’amore concreto, che va oltre ogni cosa, che non ha misura, che non misura sulle logiche del chi merita e non merita, ma ama.

Un amore che Gesù declina in dieci imperativi. L’unico imperativo che Dio da è quello di amare, sempre e comunque, specialmente chi non merita alla nostra umana (fragile e deficitaria) attenzione.

Un imperativo che poi declina e frammenta in azioni quotidiane.

Ma prima di scendere nei particolari facciamoci una domanda…..

CHI E’ IL NEMICO?

Nella parabola del buon samaritano parleremo del prossimo dicendoci che il prossimo è chiunque è sulla mia strada, chiunque si avvicina alla mia esistenza, quindi anche il nemico. Allora perchè specificare?

Perchè occorre essere chiari e convinti: l’amore cristiano non è anche per i nemici, ma si mette alla prova se è vero proprio con i nemici, quasi dovrebbe prediligere i nemici.

Il nemico non è necessariamente una persona cattiva. Il nemico è il prossimo che fragile come me si è trovato forse a farmi del male, ma non solo. Il nemico è chi si è allontanato da me per vari motivi o che ho dovuto allontanare perchè era meglio in un verso o l’altro prendere le distanze. Il prossimo è chi la pensa diversamente da me, che mi contraddice o mette in crisi la mia idea di essere perfetto e bastare a me.

Gesù è concreto dopo aver detto che proprio in questo si prova l’amore spiega gli aspetti concreti di questo amore: fare del bene, benedire, pregare.

AMARE E’ METTERE IL BENE DOVE IL BENE NON C’E’

Letteralmente quel “fare del bene” suona più come un “metti il bene…trasforma in bene”. L’amore cristiano è capace di mettere il bene, riportare il bene dove il bene non c’è, dove altri lo hanno tolto. Noi siamo soliti dove è venuto a mancare il bene colmare quel vuoto con odio, rancore, vendetta, zizzania, fango da buttare sull’altro per rendere più brutto agli occhi di altri. Gesù dice metti il male dove c’è il male.

Verrà spiegato nel vangelo qualche versetto più avanti con la famosa regola d’oro capovolta in positivo.

La regola d’oro di molte religioni, compresa l’ebraica, la regola delle regole che mi rendeva perfetto, era “non fare agli altri ciò che on vorresti che gli altri facessero a te”. Chiara e lineare. Ma a Gesù non basta.

No, non basta non fare il male, evitare il male, occorre fare il bene. Non basta non pestare i piedi agli altri cosi gli altri non li pestano a me, occorre tendere la mano agli altri se voglio che la tendano.

La regola è cambiata in positivo “fai agli altri ciò che vorresti che gli altri facciano a te”, tu per primo azionati.

RIEMPI DI COSE “DETTE BENE” LA VITA

Dio è colui che benedice e chiede a noi di benedire, cioè dire bene- La Parola di Dio porta il bene dove manca, cambia tutto, fa nuovo tutto. E noi?

Con la nostra parola carica di rancore riempiano di cattive parole gli altri, diciamo cattive parole sugli altri per vendetta, pur di vederli nel male. Si azione quel vizio dell’invidia che sente “ingannevole godimento nel male altrui” come direbbe Tommaso d’Aquino.

Riempi di bene, di bene verso gli altri, porgi parole positive nelle situazioni. La tua voce risuoni della bellezza di Dio.

ACCAREZZA NELLA PREGHIERA

La preghiera per il nemico, verso chi ci ha ferito, chi da cui abbiamo preso le distanze, o abbiamo preso le distanze, verso chi la pensa diversamente da noi, è un atto di amore.

Lì dove non possiamo far nulla, non ci sono le condizioni di andare verso l’altro, non è opportuno, la preghiera resta la carezza più bella.

Pregare è amare, affidare nella carezza di Dio la persona. Pregare per chiedere che il cuore altrui si ammorbidisca e carichi di amore. Pregare perchè l’altro arrivi a consapevolezza di verità. Pregare perchè il nostro cuore si apra alla misericordia e accoglienza e non giudizio e maldicenza.

Ma non basta, Gesù va oltre…

PERDI MANTELLO E TUNICA

Ci chiede di dare mantello e tunica.

Il mantello era simbolo della casa, della protezione verso l’esterno, era ciò che di più prezioso e utile si possedeva per proteggersi. Gesù dice di darlo se serve.

Amare è avere la capacità di perdere, donare, dare agli altri per amore dei bisogni altrui, anche ciò che ci è di più prezioso, che ci costa di più, perchè l’amore non fa calcoli.

La tunica era qualcosa di più nascosto, più intimo, attaccato alla pelle. Dare la tunica è dare la parte più interna di noi. Amare è anche aprire il cuore, anche consapevoli che possa essere ferito, perchè l’amore è fiducia ma anche rischio.

Come è possibile tutto ciò?

SOLO CON LA MISERICORDIA

“Siate misericordiosi, come il Padre”. E’ possibile impostare la vita con questo amore solo se accetti e comprendi che Dio è Misericordia (cioè ha il cuore misero, povero, aperto verso tutti) e tu se vuoi essere discepolo devi essere carico di misericordia verso gli altri.

E’ possibile se apri il tuo cuore, ammettendo di essere tu per primo fragile peccatore e lo apri alla misericordia di Dio, ti fai accarezzare e allora puoi accarezzare la fragilità altrui senza giudicarla e ferirla.

UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA

Lo aveva capito già Davide che amare era oltre, perchè Dio è amore. Poteva uccidere quell’uomo Davide, la legge del taglione glielo permetteva, ma lui va oltre. L’Amore è andare oltre.

UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA

Viene contrapposto il vecchia Adamo al nuovo Adamo che è Cristo.

Il Vecchio Adamo è fragile, nostra immagine di popolo di fragili. Il nuovo Adamo è Cristo che ci ha dato la possibilità di essere oltre.

E’ possibile per l’uomo fragile, umano, pieno di fragilità amare come Dio ama, oltre, fuori misura? Si, solo se lo fai in Cristo, con Cristo, lasciandoci abbracciare da Cristo puoi amare oltre ogni misura, andando oltre tutto.

I TESTI DELLE LETTURE

VANGELO – Lc 6,27-38

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

PRIMA LETTURA – 1Sam 26,2.7-9.12-13.22-23

In quei giorni, Saul si mosse e scese nel deserto di Zif, conducendo con sé tremila uomini scelti d’Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif.
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco, Saul dormiva profondamente tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra presso il suo capo, mentre Abner con la truppa dormiva all’intorno. Abisài disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l’inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo
e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisài: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?».
Davide portò via la lancia e la brocca dell’acqua che era presso il capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un
torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall’altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era una grande distanza tra loro. Davide gridò: «Ecco la lancia del re: passi qui uno dei servitori e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore»
.

SECONDA LETTURA – 1Cor 15,45-49

Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita.
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti.
E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.

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