#08Marzo2022 – FIGLI E FRATELLI – (Martedì 1a di Quaresima)

Ieri ci siamo soffermati sulla centralità dell’amore concreto nel cammino di conversione, oggi ne vediamo un altro aspetto.
Non ci può essere relazione con Dio senza profonda relazione con il fratello. Non saremo giudicati su preghiere e digiuni, ma sulla capacità concreta di amare nella concretezza e complessità della vita.
Oggi ci viene presentato il Padre Nostro che dice due concetti e due metodi fondamentali sulla Fede e sull’Amore ai fratelli.
Tutti, nessuno escluso, siamo figli di Dio, nessuno può sentirsi escluso da questo amore, neppure il più immeritevole degli uomini (immeritevole per modo di dire poichè giudicato cosi sempre da altri uomini).
Ma essere tutti figli di Dio ci pone in una condizione profonda tra tutti di fraternità. Tutti fratelli perchè tutti figli dello stesso Padre.
L’essenza è tutta qui, se ti sente amato da Dio devi amare. Per amare Dio devi aprire il cuore a capire che il Suo Amore va oltre i tuoi peccati, ma quando ti senti amato devi accordarti alla Sua Volontà, cercare di viverla e rendere “attuale” e “quotidiano” il suo Regno.
E questo lo si vive nella fraternità, nella capacità di amare gli altri come mi ama Dio, perdonare come mi perdona Dio, rimettere i debiti come li rimette Dio a me.
Questa è prova concreta se l’amore di Dio, se la Parola di Dio sta operando in noi. Dice la prima lettura di Isaia che la Parola di Dio non torna indietro senza aver compiuto la Sua Missione.
La missione della Parola di Dio è farci sentire amati e trasformarci in amore, farci sentire figli per vivere da fratelli.
ECCO I TESTI DELLE LETTURE
VANGELO – Mt 6,7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
PRIMA LETTURA – Isaia 55, 10-11
Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».