#29Marzo2022 – MA TU LO VUOI DAVVERO? – (Martedì 4a di Quaresima)

Guarire dal male, dai pesi delle nostre fragilità e dei nostri limiti, nonostante Dio che lo voglia, nonostante l’aiuto degli altri, spesso è questione di volontà personale.

Dio ci ama e ci offre continuamente il perdono.

Dio ci ama e ci invia svariati segnali e “carezze” attraverso eventi e persone perchè noi possiamo sentirci accarezzati e fare un cammino di guarigione.

Ma resta sempre la nostra volontà.

Meravigliosa questa pagina del Vangelo dove Gesù rivolge chiaramente la domanda “ma tu vuoi guarire?”.

Inutile girare intorno, ci lamentiamo spesso di ciò che non va bene, ci sentiamo perennemente vittime del male intorno quando spesso molto di questo è causato da un nostro erroneo approccio alla vita, alle scelte.

Allora la domanda è più attuale che mai. Tu vuoi davvero guarire?

Gesù da degli imperativi per guarire: alzati, prendi la tua barella.

Alzati un verbo che richiama la resurrezione. Devi stare in piedi davanti a te, alla tua storia, a Dio. Riappropriati della tua dignità e della tua responsabilità.

Prendi la tua barella, raccoglie e getta via il peso delle fragilità, prendi distanza da ciò che credi sia condizionante ai tuoi errori.

Il malato era davanti alla piscina della porta delle pecore. La prima lettura ci parla di queste acque ritenute benefiche.

Alzati, prendi la tua barella e sentirai scorrere dentro di te nuovamente l’energia della vita, l’energia di Dio.

ECCO I TESTI DEL GIORNO

VANGELO – Gv 5,1-16

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

PRIMA LETTURA – Ez 47,1-9.12

In quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio [del Signore] e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio era verso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acqua scaturiva dal lato destro.
Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: mi giungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall’altra.
Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

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