#30Aprile2022 – NON NAVIGARE A VUOTO – (Sabato 2a di Pasqua)

C’è un navigare per un tempo ed un percorso di questi discepoli, ma è vago ed indefinito.

Si dice che remano, quindi faticano, per tre o quattro miglia. Non c’è precisione, non c’è una meta precisa, ma di certo c’è una distanza notevole per dei remi a mano in un mare agitato.

Come sembra questa azioni alle nostre vite che spesso si trovano a vivere delle tempeste e ci sforziamo in ogni modo a trovare la quadre, remiamo, mettiamo in atto questo o quello sforzo, ma senza una vera metà e ci affanniamo inutilmente.

Oppure sembra alla Chiesa questa barca, nelle tempeste dei cambiamenti e delle ferite del mondo che cerca di remare per dare una direzione, ma a vuoto.

C’è un passaggio che rende il tutto differente: quando fanno salire Cristo in barca. Accolgono il suo invito a non avere paura e toccano la riva, prendono una direzione sicura.

Se decidi di accogliere Cristo nella tua vita, cominciare ad agire, pensare, scegliere, chiedendomi cosa e come avrebbe fatto Lui le cose, se ti dai il criterio di Cristo allora il tuo sforzo il tuo lavoro sarà fatica, tanta, ma non sarà vagare a vuoto, toccherei mete concrete, imparerai a risolvere situazioni. Non ti sarà tolta la fatica, ma avrai uno stile di direzione che ti libererà dall’ansia inutile.

Cosi la Chiesa, se non vive di Cristo, se non parla con semplicità di Cristo, se non è volto e mano di Cristo concreto, misericordioso ed amorevole, nelle piaghe del mondo di oggi, rischia di vanificare tanti sforzi.

La prima lettura ci narra di un evento chiaro. c’è un bisogno del mondo ed i discepoli pensano, discutono, pregano e trovano la soluzione come avrebbe fatto Cristo, nella concretezza dell’amore.

ECCO IL TESTO DELLE LETTURE

VANGELO – Gv 6,16-21

Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti

PRIMA LETTURA – At 6,1-7

In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

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