#09Maggio2022 – COSA ENTRA NELLA TUA VITA? – (Lunedì 4a di Pasqua)

Gesù si definisce porta delle pecore secondo un’antica tradizione dei pastori dell’epoca.
I pastori per proteggere le pecore ed evitare che scappassero, che altri animali predatori entrassero nel recinto o vi entrassero dei ladri, si ponevano davanti all’apertura del recinto di traverso dormendo lì, di fatto il pastore diventava la porta.
Gesù usa questa stupenda immagine. Solo il Pastore è davanti al recinto delle pecore con buone intenzioni. Altri animali o ladri vi entrano per fare del male, o scavalcano per rubare, distruggere.
Solo Cristo sta nella nostra vita amando, il male (sotto ogni camuffamento) vi entra per pretendere dalla nostra vita, svilire la nostra dignità e felicità.
Anche Pietro nella lettura di Atti di oggi è attento a sottolineare che nulla di impuro entri in noi.
Siamo noi a dover vigilare e desiderare che Cristo resti li come porta cosi da capire cosa, chi e come facciamo entrare nella nostra vita.
Come si fa a desiderare che Cristo resti li come porta? Occorre ogni giorno stare davanti alla Parola di Dio e chiederci se ciò che facciamo, pensiamo, desideriamo, scegliamo, impostiamo sia fatto secondo le sue intenzioni, secondo la Legge dell’Amore, fa davvero bene a noi e agli altri ed è nella verità dell’amore.
Questo non significherà essere esenti dal male, da momenti bui….ma avere la forza di viverli.
Siamo fatti per qualcosa di così bello, a noi vigilare fiduciosi di aver una porta solida se lo vogliamo.
ECCO I TESTI DEL GIORNO
VANGELO – Gv 10,1-10
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».
PRIMA LETTURA – At 11,1-18
In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!”. Io dissi: “Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca”. Nuovamente la voce dal cielo riprese: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell’istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell’uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l’angelo presentarsi in casa sua e dirgli: “Manda qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia”. Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».