#11Maggio2022 – AMATI ED INVIATI – (Mercoledì 4a di Pasqua)

Dio non giudica, ma ama. Dio non pretende, ma ama. Dio non chiude in isolamento, ma invia.
Accogliere Cristo è accogliere Dio, è accogliere la luce, accogliere la Sapienza capace di far rileggere ogni aspetto della vita.
E’ la consapevolezza di essere immersi in una relazione che non pretende, giudica, isola in un mondo sconnesso dai problemi del mondo e della realtà, ma che ama, sprona, invia ad esser amore.
E’ l’esperienza di Paolo e Barnaba concreta che continuaiamo in questi giorni a leggere nelle prime letture degli Atti degli Apostoli.
Quando non accogliamo la Parola di Cristo, la Sua presenza che illumina le strade della vita dove porre i piedi per un cammino sicuro, la Sua Sapienza capace di farci rileggere il tutto, siamo noi stessi che ci giudichiamo e condanniamo isolandoci nella dispersione e disperazione del fallimento.
Apriamoci a Cristo Luce e Parola che accompagna, diventiamo amati capaci di amare la storia del mondo.
ECCO I TESTI DEL GIORNO
VANGELO DEL GIORNO – Gv 12,44-50
In quel tempo, Gesù esclamò:
«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».
PRIMA LETTURA – At 12,24-13,5
In quei giorni, la parola di Dio cresceva e si diffondeva. Bàrnaba e Sàulo poi, compiuto il loro servizio a Gerusalemme, tornarono prendendo con sé Giovanni, detto Marco.
C’erano nella Chiesa di Antiòchia profeti e maestri: Bàrnaba, Simeone detto Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d’infanzia di Erode il tetràrca, e Sàulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Bàrnaba e Sàulo per l’opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li congedarono.
Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, scesero a Selèucia e di qui salparono per Cipro. Giunti a Salamina, cominciarono ad annunciare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei.