#06Giugno2022 – CHIESA E RELAZIONI – (Maria Madre della Chiesa)

Stupenda festa odierna voluta per ricordare la protezione di Maria come Madre sulla Chiesa.
Colpisce moltissimo il testo scelto per questa festa. L’affidamento di Maria a Giovanni e Giovanni a Maria ai piedi della Croce con la scena della sofferenza atroce subita da Gesù.
Ci dice questa scena alcuni passaggi essenziali per capire l’essenza della Chiesa e il suo mettere al centro l’esempio di Maria.
La Chiesa sta nella sofferenza degli uomini, non è Chiesa se non cammina accanto e sta accanto alla sofferenza degli uomini.
La Chiesa è fatta di persone che vivono delle relazioni edificanti e costruttive come Cristo ha insegnato. Non significa che non si litiga, che non si hanno opinioni differenti, ma che si rimette sempre al centro il metodo del Vangelo per ogni soluzione.
La Chiesa necessita di essere vissuta nelle relazioni di tenerezza, misericordia, attenzione. Nella sofferenza Gesù affida la Chiesa, tramite Giovanni, a Maria, e nello stesso tempo affida sua Madre sofferente alla Comunità. Instaura un prendersi cura reciproco essenziale.
La Chiesa oggi deve essere maestra di queste relazioni che si prendono cura dell’umanità ferita.
Se vogliamo essere discepoli dobbiamo riflettere su che relazioni generiamo e come siamo comunità di relazioni, soprattutto sulle ferite e sofferenze.
ECCO IL TESTO DEL VANGELO
Gv 19,25-34
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.