#09Giugno2022 – PESA E VALUTA BENE OGNI AZIONE – (Giovedì 10a Tempo Ordinario)

Una legge ci vuole, essa deve essere giusta e contenere l’ingrediente dell’amore dicevamo ieri, ma anche saper guardare oltre, a fondo, intorno, perchè ci sia sempre il Bene comune e l’Amore e non il compromesso a trionfare.
Gesù rilegge alcuni dei Dieci Comandamenti, alcune prescrizioni della Legge antica, e fa l’esempio di come si aggiunge l’ingrediente dell’Amore che dicevamo ieri.
Non uccidere! E quanto mai Signore ci permetteremmo (almeno la maggior parte), eppure se lo guardi a fondo con l’ingrediente dell’amore ti accorgi di aver ucciso con parole, azioni, omissioni, prese di posizione, ogni qual volta hai reso la vita difficile, impossibile agli altri. Quando con qualche parola hai appesantito la vita e la giornata altrui. Quando con qualche omissione di attenzione e tenerezza hai fatto sentire altri soli e trascurati.
Presenta l’offerta all’altare! Subito Signore, pronto ogni Domenica, pronto per ogni bella ritualità sempre in prima fila. Ma se proviamo ad aggiungere l’ingrediente dell’amore prenderemo subito coscienza del fatto che è inutile riempire i banchi di una Chiesa nella ritualità se poi abbiamo divisioni, lacerazioni nelle relazioni, se abbiamo trascurato qualcuno, se abbiamo lasciato qualcuno che necessitava di una mano nella tristezza e solitudine. Il cuore del fratello è l’altare più prezioso.
E’ giusto far pagare a chi sbaglia! Non fa una piega, ma se mettiamo l’ingrediente dell’amore ci accorgiamo che tutti siamo debitori di qualcosa, di qualche errore, sbaglio, mancanza verso altri. Allora dobbiamo cercare accordi, attenzioni, riconciliazioni che permettono la crescita più che una finta giustizia che uccide.
E’ questa la rivoluzione del discepolo, mettere l’ingrediente dell’amore.
ECCO IL TESTO
Mt 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».