#07Settembre2022 – PRIORITÀ RIBALTATE (Mercoledì 23ma Tempo Ordinario)

C’è una senso di ribaltamento nel Vangelo di oggi. Spesso troviamo nel Vangelo visioni totalmente contrarie al nostro modo di pensare ed operare.
Quattro vie per la felicità e ribaltate quattro situazioni da mettersi in guardia.
Nulla di strano se non fosse che le quattro strade della felicità sono esattamente le da cui comunemente vorrebbe fuggire e le quattro situazioni da cui mettersi in guardia sono le più ricercate.
E’ la logica di Dio, del Vangelo.
E’ un continuo ribaltare, come nel Magnificat.
La felicità non sta nel possedere molto ma nel saper essere povero, capace di vivere nella semplicità estrema il cui frutto principale è la condivisione.
La felicità non sta nell’essere sazio di ogni cosa, ma nell’avere sempre il desiderio di cercare il cui frutto è l’umiltà.
La felicità non sta nell’essere sempre felici per alcuni motivi ma nel saper trovare nelle lacrime, nel dolore, lo stimolo al migliorarsi, maturare. Un frutto della Sapienza.
La felicità non sta nell’essere sempre lodati e al centro dell’attenzione, ma nel fare il bene di Dio, quello rivoluzionario, che spesso ci chiede di essere anche visti di cattivo occhio.
La felicità spesso è l’esatto contrario di ciò che immaginiamo. Ma quella vera, quelle delle vere priorità di Dio. La felicità non dell’avere, possedere, essere al centro, ma del condividere, amare, lavorare per il bene. Questa è la vera Sapienza.
Lc 6,20-26 In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti»