#28Settembre2022 NIENTE SCUSE – Mercoledì 26ma Tempo Ordinario)

Da Domenica scorsa riflettiamo su uno stile derivante dalla povertà, dalla radicalità, elementi che hanno caratterizzato Cristo e devono caratterizzare i discepoli.


Due richieste libere di discepoli a Gesù ed una di Gesù ai discepoli, tutte caratterizzate da scuse che ne bloccano l’essenza.
Ti seguirò, una volontà espressa nel primo caso. Ma Gesù ricorda che non c’è comodità nel seguire davvero il Vangelo. Sarà per questo che siamo sempre meno credibili come discepoli nel mondo? Forse abbiamo acquisito troppi comodi poteri? Forse abbiamo perso il senso del condividere gioie e fatiche del mondo?
Nel terzo caso c’è sempre un discepolo che manifesta la volontà di seguire ma chiede di salutare bene i suoi, sistemare qualcosa prima.
Simile al nostro desiderio di compromessi, di valutare sempre il rischio dell’amore, di capire se conviene. Siamo cristiani ma fino ad un certo punto se dobbiamo sistemare affari personali.
Nel secondo caso è Gesù a chiamare. Il discepolo chiede di seppellire suo padre e Gesù nega. Che male c’è? E’ così insensibile Gesù?
Nel padre da seppellire possiamo ritrovare il pensare a guadagnarci qualcosa da portare, ricavare prima l’eredità.
Gesù risponde sottolineando che ci sono dinamiche umane che al discepolo non devono interessare più, la logica dell’amore, del dono, del bene comune va oltre.
Cristo ci chiama a qualcosa di grande. Egli ci chiede di impegnarci in qualcosa di bello che dobbiamo scoprire.
Non ci riusciremo mai se mettiamo davanti scuse, paure, compromessi, calcoli. Apparentemente saremo più sereni, ci sentiremo più forti di altri, ma alla fine ne sentiremo il fallimento, il limite.
Fidiamoci. Osiamo di più.

Lc 9,57-62

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».

Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio»

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