#01Ottobre2021 TRA VANAGLORIA E GRATITUDINE (Sabato 26ma Tempo Ordinario)

La riflessione di oggi sta tra queste due parole: vanagloria o grazie?


Ieri abbiamo riflettuto sulla capacità di riconoscere continuamente la presenza di Dio ed i suoi segni in tutte le situazioni, anche le pii negative, e ringraziare perché tutto ci ha insegnato qualcosa.
La pagina odierna ci riporta il ritorno a Gesù dei primi discepoli inviati. Sono carichi ed entusiasti, hanno avuto un’esperienza esilarante.
La cosa che gli ha esaltati di più è stata la capacità di dominare sugli spiriti del male.
Gesù invita a non esaltarsi troppo quasi riconoscendo a loro stessi i meriti ma di preoccuparsi che “i loro nomi fossero scritti in cielo” cioè che avessero opere buone ed intenzioni buone all’attivo.
Non sempre, lo sperimentiamo nella vita ecclesiale, il ritorno è positivo, spesso ci rendiamo conto della poca solidità ed attrattività delle proposte pastorali. Non sempre l’annuncio e l’azione portano a contrastare il male.
No vanagloria perché in questo caso si trasformerebbe in frustrazione.
Invita a ringraziare Gesù, avere sempre uno stile capace di rendere lode a Dio che decide come elargire doni e sapienza, e che questi spesso sono dati non ai dotti ma ai semplici.
Spesso le cose migliori, gli annunci più efficaci, i progetti migliori vengono non dai dotti e sapienti che si credono risolutore, ma dai semplici che ci mettono grande cuore e sopratutto consapevolezza dei propri limiti.
In ogni progetto di bene che vogliamo realizzare non mettiamoci vanagloria se raccogliamo effetti positivi, altrimenti avreml frustrazione in esiti negativi. Piuttosto siamo grati a Dio se ci ha utilizzato noi e le nostre capacità. Ma sopratutto siamo grati e capaci di stupirci e riconoscere che anche da altri può venire può venire anche in altri momenti, da altri, e con magari cose molto più semplici.

Lc 10,17-24

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono

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