#13Ottobre2022 – FACILITATORI O DISTRUTTORI DELLA GRAZIA DI DIO? – (Giovedì 28ma Tempo Ordinario)

Continua il discorso di Gesù sullo stile ipocrita dei farisei. Nella seconda parte del brano, continua di quello di ieri, ci si concentra maggiormente sulle guide e su chi ha un ruolo di responsabilità.
I farisei nel tempo avevano fatto costruire tombe ai profeti, venerati come grandi, ma di cui gli insegnamenti erano stati non ascoltati, coperti, molto spesso ostacolati dagli stessi farisei.
Verrebbe da pensare oggi al grande eco positivo che hanno esempi ed insegnamenti di figure come Papa Francesco, don Tonino Bello, Padre Pino Puglisi, don Peppe Diana e tanti altri profeti martiri della speranza, dell’amore, della giustizia.
Vengono spesso citati con frasi, opere, gesti in contesti di catechesi ed adorazioni ma poi in alcuni casi non vissuti in pieno, o meglio è il Vangelo a non essere pienamente vissuto.
I profeti attraggono ma fino a quando non ci chiedono davvero di metterci noi più impegno nelle cose. Nelle idee attraggono ma nelle opere “come si fa?”.
Spesso in vita sono stati anche contrastati, non capiti, additati di eresia o di esagerazioni.
Alcuni profeti del Vangelo sono belli da citare, creano emozione, ma se nell’imitarli ci viene chiesto qualcosa in più sui nostri beni, sul nostro orgoglio, sulle nostre convinzione allora no. Ciascuno che ha un ruolo di responsabilità nella Chiesa o nella società, in piccolo o in grande, dalla famiglia alle Comunità dovrebbe chiedersi: ma io sono facilitatore o distruttore della forza del Vangelo o del Bene in generale (per i non credenti)?
Lc 11,47-54
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.