#08Novembre2022 UN LAVORO INUTILE? (Martedì 32ma Tempo Ordinario)

Occorre ammettere con onesta una cosa: lavorare per il Bene Comune, per la Giustizia, la Verità, le cose belle, non ripaga nell’immediato, anzi spesso lascia un pò di amaro in bocca, si hanno contrasti.
Servi “senza utile” questo dobbiamo imparare ad essere. Non inutili poichè non importanti, non necessari. Noi siamo necessari all’attuazione del Progetto di Amore di Dio nel mondo, ne siamo responsabili nella nostra parte. “Senza utile”, cioè che non cercano il beneficio tra trarre, ma l’unico beneficio è la consapevolezza di aver partecipato a questo immenso Progetto di Amore. Nella vita occorre decidere per cosa si vive: per piccoli o per grandi progetti. I piccoli progetti personali possono spesso portarci a stanchezze, delusioni, amarezze. Essi ci sono fondamentali, ma occorre che li inseriamo in un grande Progetto, un progetto forte, con un leader forte, che ci trascina, capace di dar forza poi ai nostri singoli progetti di vita. Questo Progetto è il Grande Progetto di Amore di Dio nel mondo e Lui è il migliore leader. Inseriamoci come collaboratori, come “servi senza utile”….gli orizzonti del cuore si apriranno a cose di noi che nemmeno immaginiamo.
Tutti siamo indispensabili al progetto di Amore di Dio nel mondo. I nostri piccoli progetti possono apparire inutili o fallimentari, ma nel Suo Grande Progetto sono un pezzo di puzzle. Non è un lavoro inutile il Bene Comune, anche se non immediato e senza tornaconto. Siamo collaboratori per scelta.
Lc 17,7-10
In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».