#04Dicembre2022 – STRADE DA PREPARARE – (2a Domenica di Avvento/A)

Il nostro essere spesso non porta a vera realizzazione di felicità, della vita secondo Cristo, nella luce, verità, giustizia, amore. Spesso ribaltiamo noi il senso delle cose. Preparare la strada significa ripulire nel cammino della nostra vita tutto ciò che non è utile alla Parola di Cristo, alla luce, alla verità, alla giustizia, all’amore. Basta chiedersi “Cosa avrebbe fatto/scelto/detto Cristo?”. Eviteremmo molti danni.
Ecco la video riflessione di approfondimento alle letture di oggi
Nella seconda Domenica di Avvento compare sempre il personaggio per eccellenza di questo tempo, il battezzatore Giovanni, uomo rude ed essenziale, un uragano nel suo modo di essere e stimolare gli altri.
Giovanni è conosciuto come colui che prepara la strada al Signore. Ma cosa significa per noi, alla luce della Parola di questa Domenica, tutto ciò?
Proviamo a leggere il testo nei suoi vari passaggi per capirne di più.
Giovanni predica e prepara la venuta di Cristo nel deserto, luogo sappiamo dell’incontro con Dio, ma anche luogo di morte, di tentazione, luogo di caos, disordine, non vita.
Il deserto è un luogo da mettere in ordine affinchè possa fiorire, occorre lavorare sodo e preparare la cosa.
Nessuna cosa bella, nessun obiettivo bello, nessuna felicità può avvenire se non preparata.
Convertitevi urla Giovanni. Convertire potremmo dire che è il contrario di “per-vertire”. Convertire è dare una sterzata forte, un cambio di direzione al contrario, ad “U”. Il contrario di “Per-vertire”, andare in un’unica direzione, spesso ostinata e negativa, appunto “perversa”.
La Settimana scorsa, nella Prima Domenica di Avvento, ci siamo chiesti come vivere il tempo della vita, se tempo morto o vivo, impostare l’esistenza come un’attesa per dare senso al vivere. Potremmo oggi aggiungere che per fare questo, per far sì che l’attesa porti ad una vera felicità, alla costruzione di qualcosa, occorre mettere ordine, chiedersi se davvero la strada che stiamo percorrendo è quella giusta, oppure occorre fare pulizia.
Come cristiani abbiamo avuto la venuta di Cristo, ed ora attendiamo la venuta finale (non il Natale), ed in questa attesa siamo chiamati a preparare la strada al Signore.
Spesso confondiamo questo tempo di attesa e di preparazione dell’Avvento come una pia disposizione del cuore ad accogliere la bontà del Natale. Molto riduttivo.
Tutta la vita è attesa e preparazione, messa in ordine, per far sì che la strada della vita, gli obiettivi, la felicità possano giungere. L’Avvento che la Chiesa ci propone ha una valenza pedagogica, serve a stimolare, ricordare di anno in anno questo.
E quale è per noi discepoli la vera felicità? Vivere il tempo, i progetti, il tutto di noi, in linea con la Parola di Cristo, nella luce, nella verità, nella giustizia, nell’amore.
Ecco cosa significa preparare la strada: ripulire nel cammino della nostra vita tutto ciò che non è utile alla Parola di Cristo, alla luce, alla verità, alla giustizia, all’amore.
Giovanni dice che lui battezza con acqua ma verrà Colui che battezza con una forza superiore. Giovanni chiedeva solo conversione, coraggio di cambiare strada, tornare all’essenziale. Cristo ci ha dato nel Battesimo il dono di se stesso, siamo fratelli di Cristo, figli di Dio, coeredi della piena bellezza. Come la custodiamo?
Si parla di simboli particolari alla fine. Il Ventilabro fa l’effetto contrario del setaccio. Il setaccio tiene dentro il male e butta via il buono. Il ventilabro trattiene il buono e caccia via il male.
Questo dobbiamo fare, mettiamo ordine alla vita, prepariamo la strada della vera felicità che Cristo propone liberandoci di ciò che è male.
E’ possibile!
UNO SGUARDO ALLA PRIMA LETTURA
Isaia, il grande sognatore poetico, immagina un mondo al contrario diremmo noi, dove i bambini giocano con i serpenti o immagini simili. Un’utopia? Un mondo al contrario? E se il contrario fosse il nostro modo di vedere tutto con i male, malvagio?
Isaia ci sprona ad essere discepoli veri, che lottano per il bene, la pace, la positività.
UNO SGUARDO ALLA SECONDA LETTURA
Questa attesa di preparazione ci richiede di vivere uno stile che Paolo consiglia: vivere con gli stessi sentimenti di Cristo. Spesso ci converrebbe porci una domanda e chiederci: cosa avrebbe fatto o pensato, detto, scelto Cristo in questo momento? Faremmo molte meno stupidaggini ed errori.
ECCO I TESTI DELLE LETTURE
VANGELO – Mt 3,1-12
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
PRIMA LETTURA – Is 11,1-10
In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.
SECONDA LETTURA – Rm 15,4-9
Fratelli, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché, in virtù della perseveranza e della consolazione che provengono dalle Scritture, teniamo viva la speranza.
E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.
Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. Dico infatti che Cristo è diventato servitore dei circoncisi per mostrare la fedeltà di Dio nel compiere le promesse dei padri; le genti invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti loderò fra le genti e canterò inni al tuo nome».